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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Trascorre nove mesi in cella e viene assolto, ora presenta il conto allo Stato

Mirco Tonetto, 44enne di Treviso, aveva atteso il verdetto nel processo in cui era accusato di tentata rapina aggravata ai danni di una studentessa di 16 anni, dietro le sbarre del carcere di Treviso. Il suo avvocato, ora che la sentenza è passata in giudicato, intende chiedere un risarcimento di oltre 21 mila euro per ingiusta detenzione

Ventuno mila euro. E' quanto l'avvocato Roberta Canal, ora che la sentenza è passata in giudicato, intende chiedere allo Stato attraverso una istanza alla Corte d'Appello di Venezia per l'indebita detenzione di Mirco Tonetto, 44enne trevigiano, che ha trascorso nove mesi in custodia cautelare nel carcere di Treviso per una tentata rapina da cui poi è uscito assolto.

L'uomo era stato arrestato il 16 aprile del 2021, accusato di tentata rapina aggravata ai danni di una giovane studentessa di 16 anni che stava rientrando da scuola. L'uomo, che viveva di lavori saltuari e abitava all'interno di una roulotte di sua proprietà da quando, un anno e mezzo prima, era uscito dal carcere dove era stato recluso per spaccio di stupefacenti, aveva incrociato in bicicletta la studentessa che, sempre in bici, stava andando verso l’incrocio delle Stiore per tornare a casa, lungo la pista ciclabile che dalla Feltrina va verso direzione Monigo. 

Secondo le accuse della Procura, che ne aveva chiesto la condanna, con un gesto repentino il 44enne avrebbe spinto la ragazzina facendola cadere a terra. Poi, una volta appoggiata la sua bicicletta sulla rete che delimita il parcheggio di una tappezzeria, avrebbe finto di prestare soccorso  ma in realtà avrebbe provato a rapinarla: facendo finta di darle una mano a rialzarsi avrebbe iniziato a strattonarla per cercare di sfilarle la borsa che portava a tracolla. Proprio in quel momento sarebbe passata nella zona una gazzella dei carabinieri che, attirata dalle urla della 16enne, era intervenuta ed aveva operato il fermo.

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia che aveva seguito l'udienza di convalida, Tonetto aveva ripetuto al giudice delle indagini preliminari Marco Biagetti ciò che aveva già detto ai militari dell'Arma, cioè che sarebbe andato a sbattere contro la giovane perché si era distratto. «Ma quale rapina - erano state le sue parole - io sono solo sceso dalla bici solo per aiutarla. Ho visto la ragazza caduta e mi sono fermato per prestare soccorso dal momento che era finita a terra e sembrava ferita. Ma non c'è stato nessun tentativo di rapina, non ho messo le mani dentro alla sua borsa, non ne avevo motivo. Ho visto i carabinieri che erano sopraggiunti richiamati dalle sue urla e a quel punto non sono andato via per non trovarmi addosso una imputazione di omesso soccorso».

Il gip però aveva deciso di tenerlo dentro. Poi, durante il processo, la presunta vittima lo scagiona. «Forse - disse - voleva semplicemente aiutarmi ma io l'ho frainteso». Ora lo Stato dovrà pagare 75 euro per ogni giorno che Tonetto ha trascorso ingiustamente nelle patrie galere.

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