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Cronaca Sant'Antonino / Via Sant'Antonino

Sant'Antonino, blitz della polizia locale nel "bordello" dei profughi

Una prostituta 50enne, dell'Est Europa, esercita la professione più antica del mondo e le richieste degli stranieri non mancano. La donna affitta anche le proprie stanze alle coppie di migranti

TREVISO Esercita la professione più antica del mondo, la prostituta, offrendo i propri "servizi" soprattutto a migranti e inoltre affitta le proprie stanze "a ore" per le coppiette di stranieri, richiedenti asilo, che desiderano avere un pò di privacy. A scoprire questo "bordello dei profughi" che si trova a Sant'Antonino, alla periferia di Treviso, è stata, martedì mattina, la polizia locale durante un controllo richiesto dai residenti di una palazzina. A riportare la notizia è la Tribuna di Treviso in edicola oggi, mercoledì 14 giugno. I cittadini lamentano, oltre al frequente andirivieni di clienti, condizioni igienico sanitarie al limite, motivo della richiesta d'intervento ai vigili: la 50enne abbandona l'immondizia all'esterno della propria abitazione ma non nei bidoni. In precedenza usava quelli degli altri condomini che sono corsi ai ripari con dei lucchetti. Nessun reato è stato riscontrato nei confronti della straniera: impossibile riscontrare favoreggiamento, induzione o lo sfruttamento della prostituzione.

"E' un caso sul quale stavamo lavorando da mesi. Grazie anche alla collaborazione del vicinato la nostra polizia giudiziaria ha indagato e raccolto per molte settimane tutti gli elementi necessari anche per poter appurare se vi fossero elementi di reato - dichiara l'assessore alla coesione sociale Roberto Grigoletto - Ieri abbiamo deciso di intervenire presenti i vigili, l'assistente sociale e il medico. Siamo di fronte a un caso di gravissima marginalità sociale con implicazioni importanti dal punto di vista sanitario. Ho convocato già per domani un incontro: dovremmo infatti pensare alle modalità di assunzione del caso da parte dei nostri servizi sociali per valutare un percorso socio sanitario finalizzato al miglioramento della qualità della vita. Non solo con la repressione talvolta inevitabile, ma anche con il recupero sociale è possibile contrastare e prevenire il degrado".

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