rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Natalino Balasso apre la rassegna "Robe da Mati", per i 25 anni della cooperativa Sol.co.

Sabato al Sant'Artemio l’attore comico e il drammaturgo e scrittore Giuliano Scabia si esibiranno nel dialogo “Il viaggio di Marco Cavallo”

TREVISO “Sono molto orgogliosa di festeggiare i 25 anni della cooperativa, insieme ai miei collaboratori, ai soci, attualmente 65 persone tra lavoratori, soci in formazione lavoro e volontari, e alla comunità stessa – afferma Luciana Cremonese Presidente di Sol.Co. cooperativa sociale – 25 anni sono tanti, è stato un percorso importante, a volte in salita, arricchente per tutti e che ha permesso di dare dignità, lavoro e autonomia ad oltre 170 persone inserite negli anni in percorsi professionalizzanti. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno di molte persone, ai Presidenti che mi hanno preceduta, Ivo Rossetto e Angelo Bonfanti, e alle aziende del territorio che hanno creduto e credono nella qualità, flessibilità e valenza sociale del servizio che offriamo.”

Per festeggiare questo anniversario la cooperativa Sol.Co. organizza (con la direzione artistica del Teatro del Pane) “Robe da Mati” una rassegna culturale che ha l’obiettivo di accendere i riflettori, nel vero senso del termine, sulla malattia mentale e sugli sviluppi, soprattutto inclusivi, registrati negli anni. Il primo appuntamento sarà sabato 27 Maggio, all’Auditorium Sant’Artemio, dove dalle 18 si celebrerà il compleanno di Sol.Co., con gli interventi istituzionali e  la visione dei video racconti #StoriediSolco dove i protagonisti sono proprio i soci della cooperativa.

Nel foyer della Provincia sarà inoltre riproposta la mostra “100 anni del Sant’Artemio. Un secolo attraverso immagini, notizie e testimonianze” con un focus su Gino Rossi, per i 70 anni dalla sua scomparsa. Dalle ore 21, protagonisti saranno l’attore comico Natalino Balasso, il drammaturgo e scrittore Giuliano Scabia, nel dialogo “Il viaggio di Marco Cavallo” un ragionare a voce alta su Marco Cavallo, la storica performance sociale che per prima in Europa ha messo in luce la realtà del manicomio di Trieste.

Giuliano Scabia-2

Marco Cavallo è una scultura di legno e cartapesta in forma di "installazione" e "macchina teatrale". Fu realizzata nel 1973 all'interno del manicomio di Trieste da un'idea di Giuseppe Dell'Acqua, Dino e Vittorio Basaglia e dallo stesso Giuliano Scabia. Alto circa 4 metri e di colore azzurro, come deciso dagli stessi pazienti, lo si volle di così grandi dimensioni, per poter idealmente contenere tutti i desideri e i sogni dei ricoverati, e portare all'esterno un simbolo visibile e rappresentativo dell'umanità allora "nascosta" e "misconosciuta" all'interno dei manicomi. Divenne pertanto "icona" della lotta etica, sociale, medica e politica a favore della legge sulla chiusura dei manicomi, la cosiddetta Legge Basaglia del 1978.

“Il confronto che Balasso e Scabia metteranno in scena sarà di grande suggestione, a tratti ilare come ci ha abituato Natalino, ma profondamente riflessivo sulla condizione dei soggetti con disagio psichico di un tempo, e di oggi. Il loro dialogo non mancherà di emozionare, far riflettere, sorridere e permetterà di aprire una finestra sul mondo, ancora complesso e delicato, della malattia mentale” afferma Mirko Artuso direttore artistico del Teatro del Pane e della rassegna “Robe da Mati”. Le serate sono ad entrata libera e responsabile, ma per garantirsi un posto a sedere è consigliabile  contribuire alla campagna crowdfunding attraverso il   link è www.buonacausa.org/cause/robedamati

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Natalino Balasso apre la rassegna "Robe da Mati", per i 25 anni della cooperativa Sol.co.

TrevisoToday è in caricamento