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Nuove restituzioni dalla Treviso sommersa: forse un antico mulino

Questi gli esiti delle indagini archeologiche subacquee condotte nella fossa esterna urbana della città. Si tratta di una struttura del X sec.

TREVISO - Strutture sommerse della Treviso medioevale risalenti al X e XI secolo. Resti appartenenti forse a un antico mulino. E’ quanto emerge dalle cinque giornate di approfondimento dell’indagine avviata tra il 2006 e il 2007 da parte degli archeologi dello studio Andreia di Roncade nella fossa esterna urbana di Treviso compresa Varco Caccianiga e il Ponte de Fero.

Nel 2008 accanto al ritrovamento di alcuni reperti tra ossa umane, ceramiche risalenti al XIX e XX secolo ed epoca rinascimentale, venne rinvenuta anche una struttura muraria sommersa, riconducibile al periodo che va dall’epoca medioevale fino al XVI secolo. Ora, dopo tre giorni di lavoro da parte della squadra di archeologi e sub dell’Università di Udine guidati da Massimo Capulli e con il coordinamento scientifico della Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto, tornano di nuovo alla luce questi antichi resti della Treviso medioevale.
Un lavoro quello condotto dalla squadra di esperti iniziato dalla giunta Gobbo – Gentili che si era però arenato a causa della mancanza di finanziamenti.


“Stiamo lavorando a un progetto di valorizzazione del sito sommerso – fa sapere l’archeologo Massimo Capulli – Una volta completato lo scavo il nostro obiettivo è di studiare un sistema in grado di rendere fruibile dai cittadini l’antica struttura”.
La Treviso del passato si prepara per essere riconsegnata a cittadini e visitatori. Grazie all’impegno dell’assessore ai lavori pubblici Ofelio Michielan e al contributo di alcuni sponsor la struttura muraria sommersa tornerà ad essere visibile: “Dal lavoro degli archeologi è emersa un’importante scoperta per la città che vorremmo potesse essere restituita ai cittadini e turisti – fa sapere Michielan– Grazie al contributo concreto di alcuni sponsor, che sono già stati individuati, la Treviso sommersa tornerà alla luce”.
Il contributo economico servirà, oltre a ultimare i lavori che dovrebbero concludersi prima dell’inverno, anche a predisporre un sistema di illuminazione permanente del sito che sarà così visibile ai tutti.

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