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Cronaca

Nessun piano di tutela per le mura: l'epigrafe di Treviso sotterranea

E' stata consegnata al consiglio comunale per sensibilizzare sulla mancata adozione di un vero piano di tutela e di recupero del sistema bastionato

TREVISO La cerchia muraria di Treviso rappresenta uno dei casi più significativi di sistema bastionato rinascimentale, attualmente racchiuso grossomodo dal sedime delle circonvallazioni interna ed esterna, in gran parte ancora composto dai seguenti elementi:

- cortina muraria con relativo terrapieno interno;
- torrioni, lunette, mezzelune e bastioni poligonali;
- porte d’ingresso;
- fossa esterna;
- muro di controscarpa.

Punto di partenza per la stesura di un piano di tutela integrale di questo patrimonio monumentale risulta essere la netta identificazione del sedime originariamente occupato dal sistema bastionato. La proposta di adozione della variante generale al Piano degli Interventi, presentata ieri in occasione della seduta del Consiglio Comunale di Treviso, non riconosce l’integrità territoriale del sistema bastionato, ulteriormente ridimensionato con l’esclusione dall’area di pertinenza di numerose porzioni di proprietà pubbliche e private che hanno occupato in modo improprio il sedime della cerchia muraria durante il secolo scorso.

Questa pianificazione territoriale risulta chiaramente lacunosa e di concezione obsoleta, in continuità con una visione progressista di inizio ‘900 mirata a negare il valore monumentale delle mura a favore di una riconversione d’uso speculativa delle aree, in netta controtendenza rispetto a numerose città italiane che hanno impostato la riqualificazione urbanistica del proprio centro storico sul recupero della cinta muraria. Tale impressione risulta ulteriormente avvalorata dalla scelta di compromettere definitivamente il recupero del tratto di fossato esterno nell’area dell’ex pattinodromo, delimitato dal muro di controscarpa ancora perfettamente conservato sotto l’attuale piazzale.

Pertanto, l’associazione Treviso Sotterranea intende esprimere il proprio rammarico per questa metodologia di pianificazione urbanistica, proposta senza tenere in considerazione la proposta avanzata dalla medesima associazione per l’adozione di un piano di tutela integrale del sistema bastionato, formulata sull’esempio e l’esperienza di altre virtuose città.

Recentemente, le città ancora dotate delle originarie cinte fortificate veneziane sono state riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, ad esclusione di Treviso e Padova, fortezze che paradossalmente hanno consentito la salvezza di Venezia durante il devastante attacco della Lega di Cambrai. L’associazione Treviso Sotterranea propone l’urgente adozione di un piano di tutela integrale del sistema bastionato in corrispondenza dell’originario sedime rinascimentale, per un graduale recupero della cinta muraria e, contestualmente, la stesura della documentazione necessaria a richiedere il legittimo inserimento della nostra città nella suddetta lista UNESCO.

Associazione Treviso Sotterranea

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