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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

«Sono stata rapinata»: si finge la figlia di un'anziana per raggirarla

Polizia in prima linea per sventare le truffe nei confronti degli over 80. In un caso, sventato dagli agenti delle volanti, un anziano è stato contattato da ignoti che gli hanno riferito che la figlia aveva investito una donna provocandone un aborto spontaneo

Contattano gli anziani, si presentano come notai o addirittura fingono di essere i figli, e chiedono denaro o preziosi, facendo credere alle loro vittime che i loro congiunti hanno avuto brutte disavventure e che servono denaro e gioielli per uscire dai guai. Quella di questo tipo di truffe è una vera e propria piaga, non solo nella Marca. Nel solo pomeriggio di ieri, giovedì 19 novembre, in ben due occasioni due malviventi hanno cercato di trarre in inganno altrettanti ultraottuagenari sempre con la stessa tecnica: dopo aver rappresentato gravi problemi occorsi ai propri figli, hanno cercato di indurli a consegnare contanti e preziosi al fine di evitare presunte più gravi conseguenze per i propri congiunti.

Si finge la figlia: «Sono stata rapinata, ho bisogno di soldi»

In particolare, una donna ha telefonato ad un anziano spacciandosi per la figlia, rappresentandogli di essere stata rapinata e di aver bisogno di danaro; la moglie dell’uomo, però, si è insospettita dinnanzi alla strana richiesta della donna di consegnare il denaro ed i preziosi che gli anziani coniugi detenevano in casa ad una terza persona, che di lì a poco si sarebbe presentata a casa loro. Ha deciso, pertanto, di contattare subito la polizia, i cui operatori le hanno rappresentato che si trattava di un tentativo di raggiro, indicandole la condotta da tenere anche ai fini dell’identificazione della truffatrice e inviando nel frattempo la pattuglia delle Volanti sul posto. Successivamente la donna ha interrotto la chiamata in corso, avendo intuito di essere stata scoperta.

Il notaio: «Sua figlia ha causato un incidente, una donna ha avuto un aborto spontaneo»

Stesso modus operandi utilizzato da un sedicente notaio che, contattato un altro anziano di Treviso, ha asserito di chiamare per conto della figlia di quest’ultimo rimasta coinvolta suo malgrado in un sinistro stradale. In particolare, il truffatore ha riferito all’anziano genitore che la figlia avrebbe investito una donna incinta cagionandole un aborto spontaneo. Angosciato dalla notizia, l’anziano si è fatto persuadere a consegnare ad una collaboratrice del professionista ben 20 mila euro in contanti e preziosi, al fine di risarcire la donna investita nell’immediatezza ed evitare più gravi conseguenze alla figlia. L’anziano però, anche se allarmato per le notizie fornitegli e soprattutto per le conseguenze di un così grave evento, non si era del tutto convinto della veridicità di quanto raccontatogli e pertanto si è presentato all’incontro con la complice del truffatore senza il contante promesso. La donna, così, ha intuito di essere stata scoperta, dandosi rapidamente alla fuga, mentre l’anziano allertava il 112.

La raccomandazione della Questura: fate attenzione

«Questi episodi ci rammentano di tenere sempre alta la guardia nei confronti di quanti, approfittando della buona fede altrui, cercano di raggirare le persone appartenenti alle fasce più deboli della società -spiega in una nota la Questura di Treviso- Pertanto, nel caso i cittadini fossero avvicinati o altrimenti contattati da sedicenti professionisti, tecnici di aziende pubbliche o appartenenti alle Forze dell’Ordine, che richiedono somme di denaro o preziosi, è necessario, come fatto dalla donna nella prima vicenda, contattare immediatamente le forze di polizia, professionalmente in grado di prevenire e contrastare tali fattispecie di reato».

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