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Cronaca

Processo truffe Veneto Banca, uno su dieci a rischio esclusione come parte civile

Il gup Piera De Stefani deciderà sabato prossimo, 26 marzo, sulla costituzione di 221 persone, che avrebbero già transato con l'istituto di credito o che sarebbero stati "truffati" ma al di fuori del periodo cui si riferisce il capo di imputazione, che va dal 2012 al 2015

Il gup Piera de Stefani deciderà entro sabato prossimo, 26 marzo, sulle eccezioni riguardanti le costituzioni di parte civile da parte di clienti che sarebbero stati "truffati" ma al di fuori del periodo cui si riferisce il capo di imputazione e di coloro che ha già transato con l'istituto di credito. In tutto si tratta di 221 posizioni.

Questa la decisione presa oggi, lunedì 21 marzo, dal giudice per l'udienza preliminare di fronte a cui sono comparse cinque persone - Vincenzo Consoli, ex amministrare delegato e poi direttore generale di Veneto Banca,  già condannato in primo grado a quattro anni per ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto, Mosè Fagiani, all’epoca condirettore generale e responsabile area commerciale, Renato Merlo, responsabile della “Direzione centrale Pianificazione - Controllo”, Andrea Zanatta, funzionario preposto tra l'altro alla determinazione del prezzo delle azioni e Giuseppe Cais, che della ex popolare di Montebelluna era stato il responsabile della pianificazione, tutte accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa nell'ambito del secondo troncone dell'inchiesta riguardante il crac di Veneto Banca.

Secondo la Procura i cinque, tutti facenti parte dei vertici dell'istituto di credito montebellunese, erano a conoscenza del fatto che “la società si trovava in una situazione patrimoniale e finanziaria assai critica” eppure il valore delle azioni era ampiamente sovrastimato di almeno il 40% quantomeno a decorrere dal 2012. Il danno netto provocato alla clientela viene stimato a 107 milioni e 572 mila euro. I pubblici ministeri Massimo De Bortoli e Gabriella Cama hanno dato parere sostanzialmente favorevole alla loro esclusione. In tutto si tratta di 76 clienti che lamentano perdite originate al di fuori del periodo 2012-2015 e di 145 posizioni che invece hanno già transato.

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