Auto vandalizzate e razziate: le telecamere incastrano la gang
Entrano e devastano in un garage nei pressi dello stadio Tenni. Tre denunciati per furto aggravato, violazione di domicilio e danneggiamento
TREVISO Identificati dal nucleo di polizia giudiziaria della polizia locale gli autori dei furti e degli atti vandalici che avevano messo a soqquadro la tranquillità dei residenti di un condominio del centro. I fatti risalgono al mese di dicembre dello scorso anno quando di notte tre giovani, un cittadino e una cittadina italiani e un minorenne bengalese, si introducevano all’interno di una autorimessa sotterranea condominiale in Viale Nino Bixio (curva dello stadio). Nell’occasione i tre, dopo aver infranto i cristalli dei veicoli parcheggiati, rubavano alcuni telefoni cellulari. Si lasciavano inoltre andare ad atti vandalici, strisciando e imbrattando le carrozzerie di molte delle auto appartenenti ai residenti. Dopo alcune ore infine abbandonavano i luoghi, presumibilmente convinti di averla fatta franca in virtù dei travisamenti adottati: cappellini con visiera e cappucci delle felpe ben calzati sul capo, a nascondere i lineamenti. Non avevano però fatto i conti sia con la qualità delle telecamere della video sorveglianza installate nella zona a controllo del territorio, sia con l'esperienza, la tenacia e la memoria storica degli investigatori della locale che, analizzando uno ad uno i fotogrammi delle registrazioni video, riconoscevano dalle movenze del corpo, dall’andatura e dalla costituzione fisica, una ragazza di cittadinanza italiana ma di origine brasiliana che qualche mese prima era transitata negli uffici del comando per episodi simili.
Successivamente rintracciata e messa alle strette durante l’interrogatorio, la giovane ammetteva di aver partecipato alla notte brava e da lì è stato abbastanza semplice per gli agenti risalire agli altri elementi della gang, anche questi noti per la loro condotta borderline. I tre sono stati tutti deferiti all’autorità giudiziaria per i reati di furto aggravato, violazione di domicilio, e danneggiamento. I. J. B., le iniziali della ragazza del 1998; G. M. quelle del giovane italiano del 97'. Con loro anche un minore del Bangladesh, all'epoca dei fatti residente a Treviso.
“Ringrazio la polizia locale che ancora una volta ha permesso di individuare i responsabili, assicurandoli alla giustizia – dichiara il sindaco di Treviso Giovanni Manildo– Fa poi particolarmente piacere che a questo risultato si sia arrivati proprio grazie a questo nuovo sistema di videosorveglianza, installato dai cittadini e monitorato dalla polizia locale. Un esempio concreto di come sia importante e necessaria la collaborazione tra tutti: cittadini, istituzioni e forze dell’ordine”. “Ancora una volta – dichiara il comandante della polizia locale Maurizio Tondato - il personale della polizia locale, supportato dal sistema tecnologico della video sorveglianza ci ha permesso di assicurare alla giustizia gli autori di episodi inaccettabili, molto pesanti per chi li subisce”.