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Studente morto nell'ultimo giorno di lavoro, blitz dei vandali al Sant'Artemio

"Lorenzo. 18 anni. Morto di scuola": questa la scritta comparsa sulle pareti di uno degli edifici della sede della provincia di Treviso. Il riferimento è alla tragedia dello studente Lorenzo Parelli, avvenuta il 21 gennaio nello stabilimento di carpenteria metallica di Lauzacco della Burimec

Blitz dei vandali, nella notte tra lunedì e martedì, presso la sede della provincia di Treviso, al Sant'Artemio. Ignoti hanno scritto, usando una bomboletta spray di vernice rossa, le seguenti parole: "Lorenzo. 18 anni. Morto di scuola". Oltre alla scritta la parete esterna è stata imbrattata con altre chiazze di vernice dello stesso colore. Il riferimento dell'autore della scritta è evidentemente alla triste vicenda dello studente Lorenzo Parelli, morto lo scorso 21 gennaio nello stabilimento di carpenteria metallica di Lauzacco della Burimec, durante quello che avrebbe dovuto essere il suo ultimo giorno di stage. Sulla vicenda la Procura di Udine ha aperto un fascicolo d'inchiesta per omicidio colposo. Il radi vandalico è già stato denunciato alla Procura di Treviso. Consegnati anche i video di sorveglianza dell'area.

«Lorenzo ha perso la vita a soli 18 anni durante uno stage in azienda -ha scritto sulla sua pagina Facebook l'imprenditore ed esponente di Fratelli d'Italia, Luigi Susin- Il dolore è forte, commovente. Mi immedesimo in qui genitori che hanno perso un figlio giovane, la loro speranza, il futuro. Ma ciò che è accaduto al Sant'Artemio, sede della Provincia di Treviso, non ha nulla a che vedere con lo strazio, la sciagura capitata a questa famiglia. Chi ha insudiciato i muri degli edifici sporcandoli di vernice non ha ricordato il giovane scomparso nei migliori dei modi, anzi ne ha approfittato per un momento di visibilità. Questo è un atto vile, blasfemo della memoria di un ragazzo, cruento e irrispettoso del dolore della famiglia. Mi stringo ai famigliari e agli amici di Lorenzo e spero che oltre alla giustizia, che dovrà chiarire le vicende su quanto accaduto al diciottenne, vengano perseguiti gli autori di un gesto così deprecabile».

Il comunicato dei promotori del blitz

In questi giorni gli studenti di diverse scuole e città hanno protestato davanti al MIUR e agli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali, in seguito alla morte di Lorenzo Perelli, schiacciato da una trave d’acciaio durante il suo ultimo giorno di alternanza. “Non si può morire di scuola-lavoro”, recita lo striscione esposto dagli studenti, che scenderanno in piazza in tutta Italia il prossimo 28 gennaio. «La morte di Lorenzo non è un incidente» - dichiara Simon Vial, responsabile scuola del Fronte della Gioventù Comunista – «in questi anni si sono già verificati gravi incidenti che hanno coinvolto studenti in stage PCTO, ma non è stata presa alcuna misura che tutelasse la loro sicurezza o che mettesse in discussione il sistema dell’alternanza scuola-lavoro». «Non si può morire a 18 anni lavorando gratis dentro un’officina» – continua Vial – «Oggi i ministri del Governo Draghi piangono lacrime di coccodrillo, mentre stanziano altri miliardi per finanziare il sistema dell’alternanza scuola-lavoro con il PNRR. Tutte le forze politiche che hanno sostenuto e votato la “Buona Scuola” hanno una responsabilità pesantissima su questa situazione. È un sistema marcio quello che insegna a milioni di giovani che è normale lavorare gratis senza diritti e sicurezza, per abituarli a un futuro di sfruttamento e miseria. Per questo scenderemo in piazza venerdì 28 gennaio. Invitiamo tutti gli studenti e i lavoratori a unirsi alla nostra protesta, perché c’è in gioco la nostra vita e il nostro futuro. La morte di Lorenzo non passerà sotto silenzio».

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