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Cronaca

Truffa delle auto con finto concessionario, in otto a processo: c'è anche Alain Valle

Si è svolta l'udienza preliminare a carico di 14 persone (due assolte in abbreviato) accusate di aver finto delle vendite di macchine su internet. Promotore del gruppo sarebbe stato secondo gli inquirenti il figlio di Fabio, ex campione di rally

Otto rinvii a giudizio (il processo è fissato di fronte al Tribunale in composizione collegiale, il 14 dicembre del 2023) e due assoluzioni in abbreviato. Questo l'esito dell'udienza preliminare, tenuta ieri, 5 ottobre, di fronte al giudice Cristian Vettoruzzo, che vedeva tra gli imputati anche Alain Valle, 38enne figlio del noto ex pilota di rally Fabio. Gli otto che andranno a processo, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla riciclaggio e alla truffa del settore del commercio di automobili, sono, oltre a Valle, Marco Bortoluzzi, Giuseppe Reina, Davide Levak, Mauro Pollici, Franco Stecchi, Leonardo La Rosa e Gaetano Calì.

Sono accusati (insieme ad altri quattro, per i quali non sussiste però l'associazione a delinquere) di aver messo in vendita, tra il 2018 e il 2020, attraverso portali internet delle autovetture che sarebbero state però oggetto di furto, per la maggior parte nel Meridione d'Italia. Le macchine, con il telaio abilmente contraffatto, venivano quindi portate in Repubblica Ceca per la loro re-immatricolazione all'estero attraverso l'utilizzo di targhe e documenti di quel paese. In questo modo gli imputati avrebbero cercato di porre seri ostacoli alla loro identificazione e soprattutto alla provenienza illecita, predisponendo anche apposita documentazione attestante la titolarità delle vetture. A quel punto le auto venivano messe in vendita e ai compratori i malviventi avrebbero assicurato la serietà del concessionario fittizio che erano stato creato all'uopo anche grazie la partecipazione di Mauro Pollici, titlolare di una agenzia di pratiche automobilistiche di Treviso. 

Ma automobili in realtà non sono mai state cedute: anzi, una volta pagato o l'anticipo o l'intera somma per l'acquisto, i presunti venditori sarebbero spariti. Alain Valle, secondo la Procura, sarebbe stato l'organizzatore e promotore del sodalizio, con il ruolo di curare e organizzare il trasferimento delle vetture di provenienza illecita dal Sud Italia a Treviso, fornendo ai "corrieri" incaricati del trasferimento delle targhe tutti gli elementi per fare in modo di prevenire eventuali controlli.   

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