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Cronaca

Crack Veneto Banca: quattro gli indagati per ostacolo alla vigilanza

Il pubblico ministero Massimo De Bortoli annuncia la chiusura delle indagini: «Nessun aiuto, ci siamo dovuti arrangiare». Scoperte operazioni "baciate" per 430 milioni. L'ex AD Vincenzo Consoli indagato anche per falso in prospetto

Il pubblico ministero della Procura di Treviso, Massimo De Bortoli, titolare del fascicolo d'inchiesta relativa al crack di Veneto Banca, ha annunciato, in mattinata, la chiusura delle indagini. L'avviso di conclusione indagini sarà notificato agli indagati già oggi, martedì 9 aprile. Quattro le persone (erano originariamente undici) per le quali la Procura di Treviso si accinge a chiedere il rinvio a giudizio: si tratta dell'ex Ad Vincenzo Consoli, l'ex vicepresidente del CdA Flavio Trinca, il condirettore generale Mosè Faggiani ed il responsabile dell'amministrazione centrale, Stefano Bertolo. «Nessun aiuto, nessuna risorsa aggiuntiva, risorse umane o strumenti: ci siamo dovuti arrangiare. Siamo stati anche condizionati da problemi di tipo organizzativo»: ha detto il pm De Bortoli nel corso di una conferenza stampa che si è svolta in mattinata presso il palazzo di giustizia di Treviso di via Verdi. Nell'ambito dell'indagine sono state scoperte operazioni "baciate" (prestiti in cambio di acquisto di azioni) per 430 milioni di euro. L'ex AD Vincenzo Consoli sarà indagato anche per falso in prospetto.

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