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Cronaca

Abusi sessuali sulla figlioletta della compagna, 50enne a processo

Le presunte violenze sarebbero cominciate quando la ragazzina aveva 7 anni, la denuncia a 17 anni, dopo che il rapporto tra l'uomo e la madre era finito

Avrebbe stuprato la figlia della compagna iniziando ad abusare di lei quando la presunta vittima aveva solo sette anni. E poi dieci anni lunghi di violenza fisica e condizionamento psicologico quelli perpetrati da un operaio 50enne residente a Treviso, ora indagato con la terribile accusa di violenza sessuale ai danni di minore. Fino ai 17 anni la ragazza ha serbato dentro di sé il segreto di tutto quell'orrore. Poi, verso la fine del 2017, dopo essersi sottoposta ad alcuni accertamenti clinici e divenuta maggiorenne ha deciso di confidarsi con la madre, che nel frattempo si era lasciata dall'uomo.

Terrificante il racconto dell'inferno a cui la giovane è stata costretta: prima toccamenti sporadici, poi molestie sempre più frequenti fino a diventare quotidiane, infine gli stupri veri e propri ad opera di quell'uomo che l'ha obbligata a rapporti completi. Per  vergogna o forse intimorita non aveva mai avuto il coraggio di dire nulla. Ma quando la verità è venuta a galla  la madre ha deciso di sporgere denuncia. Assistita dall'avvocato Alessandra Nava la ragazza, che sta seguendo una terapia psicologica, è tornata a ripercorrere i dieci anni di violenza nel corso dell'incidente probatorio che si è svolto la settimana scorsa davanti al gip Gianluigi Zulian e al sostituto procuratore Anna Andreatta, il magistrato che sta coordinando le indagini. Nei confronti del 50enne non è stata adottata nessuna misura cautelare.

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