Riti "voodoo" contro l'ex marito, 40enne finisce davanti al giudice
Il prossimo 26 aprile si terrà l'udienza di archiviazione di questo caso bizzarro: spilli, bamboline e formule magiche contro il coniuge, reo di non averle lasciato la casa
Se pensate che il vostro divorzio sia stato come camminare sui cocci di bottiglia, seppelliti di raccomandate dell’avvocato della ex che vi intima, vi diffida e soprattutto batte cassa, sappiate che c’è a chi è andata peggio. Nella battaglia scoppiata all’interno di una coppia residente nell’hinterland del capoluogo, infatti la “lei” ha deciso, per chiudere definitivamente i conti, di affidarsi all’arma definitiva: il malocchio. L’uomo, scoperto che la ex “dolce metà” si era data ai riti voodoo, è rimasto scioccato. E così si era rivolto ad un legale aveva presentato una querela in Procura. «Mi odia talmente tanto - ha raccontato - da fare sortilegi per farmi del male. Sono terrorizzato». Il prossimo 26 aprile si terrà l'udienza di archiviazione di questa guerra all'ultimo sangue combattuta, è proprio il caso di dirlo, senza esclusione di colpi.
La vicenda risale al 2017. L'uomo, un manager 45enne, nelle more del divorzio aveva presentato un denuncia per stalking: ottenuto l'assegno di mantenimento lei infatti avrebbe voluto anche la casa, che però era di proprietà dell'ex marito, e così cominciano le telefonate e i messaggi, infarciti di insulti. E siccome non era riuscita nel suo intento allora lo aveva denunciato per il fatto di non pagare. Il manager, che invece sosteneva di aver sempre saldato tutto al centesimo, a sua volta l'aveva querelata, accusandola di calunnia.
Il giudice civile decise l'assegnazione dell’abitazione al legittimo proprietario il quale, il giorno in cui la ex avrebbe dovuto sloggiare, scopre però che lei gli starebbe scatenando addosso gli spiriti maligni: mentre la donna sta impacchettando scatoloni in cantina lui entra nella camera matrimoniale e sopra il lettone scopre il santuario della magia nera.
Il sostituto procuratore Barbara Sabbattini, dal momento che mai nessuno è finito a processo accusato di malocchio, si era concentrata sul reato di minaccia ma poi, poco prima del lockdown, era arrivata la richiesta di archiviazione. Lui però (difeso dall'avvocato Enrico Marignani) proprio non ci sta. «Adesso ho paura - ha spiegato sconvolto all’avvocato prima di presentare la richiesta di opposizione - temo davvero che prima o poi mi possa succedere qualche cosa».