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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Divorzio all'italiana" per due coniugi trevigiani: scoperta truffa ai danni dello Stato

La guardia di finanza di Treviso ha denunciato due coniugi in quanto, per anni, hanno percepito assegni di mantenimento da "divorzio" pur continuando a vivere insieme

TREVISO La Guardia di Finanza di Treviso ha segnalato due persone all’Autorità Giudiziaria per illegittima percezione di assegni sociali. I responsabili della truffa, una coppia di trevigiani, simulando la loro separazione matrimoniale, hanno beneficiato illecitamente di migliaia di euro, sotto forma di sussidi economici erogati dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

E’ stata proprio l’insolita separazione dei coniugi ultrasessantenni ad insospettire le Fiamme Gialle che, a seguito di un’analisi di rischio attuata incrociando le posizioni assistenziali I.N.P.S. con le banche dati in uso al Corpo, hanno appurato di essere di fronte ad una situazione meritevole di ulteriori accertamenti. Le indagini, condotte dalla Compagnia di Treviso anche con l’ausilio di telecamere nascoste, hanno permesso di rilevare come la coppia, nonostante il cambio di residenza e l’obbligo imposto dal giudice di vivere separati “di letto e di mensa”, continuasse tranquillamente a condurre una normale vita familiare, condividendo lo stesso tetto coniugale.

L’assegno in questione rientra tra i principali sussidi previsti a titolo di protezione sociale per i cittadini che, a seguito della separazione dal coniuge, versino in condizioni economiche particolarmente disagiate e con redditi non superiori alle soglie previste annualmente dalla legge. L’operazione dei Finanzieri trevigiani ha consentito di porre fine ad una truffa che avrebbe continuato a perpetrarsi a tempo indeterminato, con intuibile rilevante danno per le casse dello Stato. I responsabili sono stati così denunciati, in concorso tra loro, alla locale Procura della Repubblica per il reato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato ed agli Enti eroganti per il recupero delle somme illecitamente percepite. Il servizio è quindi una conferma dell’impegno del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Treviso a contrasto degli sprechi di denaro pubblico e delle frodi, che finiscono per distogliere risorse al welfare e deprimere la qualità dei servizi forniti ai cittadini.

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