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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Vedelago

Conosce una finta rifugiata via mail, le dona 40mila euro e va a Dakar

Un ottantenne di Vedelago è stato vittima della cosiddetta truffa alla nigeriana. Arrivato a Dakar ha fatto la scoperta del raggiro

VEDELAGO — Riceve via mail una richiesta di aiuto da parte di una finta rifugiata, sborsa 40mila euro ma poi si accorge di essere stato truffato. Vittima del raggiro un ultraottantenne residente a Vedelago che nei giorni scorsi ha sporto denuncia alla polizia postale di Treviso. I fatti risalgono al 2013, quando l’anziano aveva ricevuto via email la richiesta di aiuto da parte di una sedicente rifugiata costretta alla permanenza in un fantomatico “campo profughi” gestito dalle Nazioni Unite nella capitale senegalese Dakar.

La donna chiedeva aiuti in denaro (la vittima ha versato in tutto circa 40mila euro) garantendone la ripetizione con un premio a liberazione avvenuta. La truffatrice infatti diceva di essere unica erede di una vera fortuna in diamanti del valore di oltre 2 milioni di euro e di non poter entrare in possesso della somma a causa della forzata permanenza all’interno del centro ONU. Le somme versate, ovviamente, non garantivano la liberazione della presunta rifugiata portando addirittura la vittima di questo raggiro a decidere di recarsi personalmente a Dakar.

Lì ha scoperto l’amara verità insieme al figlio 50enne. E’ arrivato persino a conoscere la donna, molto diversa dalle foto inviate, e ha constatato l’inesistenza di qualsiasi “campo profughi” gestito dalle Nazioni Unite. Tuttavia solo ed intimorito in un paese straniero ha deciso di tornare in Italia. Solo dopo molti giorni, convinto dal figlio, si è recato negli uffici di Treviso della Polizia Postale a sporgere denuncia. I poliziotti di Treviso hanno così avuto modo di spiegare all’anziano che era stato vittima di uno dei più diffusi tranelli del web: la truffa alla “nigeriana”, consistente, appunto, nell’inviare migliaia di mail in giro per il mondo chiedendo somme di denaro utili a “sbloccarne” delle altre. Una truffa nota anche prima della Rete: celebre l’ interpretazione di Antonio De Curtis nel film “Totòtruffa ‘62”. Oggi la vicenda che ha visto l’ottantenne trevigiano vittima  è oggetto degli sforzi investigativi degli uomini della Sezione di Treviso coordinati dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto diretto dal Primo Dirigente Tommaso Palumbo.

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