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Cronaca

Contatta azienda online per cambiare i serramenti: tentano di rubargli 28mila euro

Pratiche commerciali scorrette nel mirino di Adiconsum Treviso: vittima del raggiro un 60enne trevigiano che ha rischiato di perdere un'ingente somma di denaro. Grazie all'intervento dell'associazione il contratto è stato annullato

Approfittano della buona fede dei consumatori, e del loro desiderio di completare i lavori di ristrutturazione della propria casa con una bella vetrata, magari con affaccio sul verde del giardino e, soprattutto, a costi imbattibili. Si presentano in Internet, in particolare sui social, come leader del settore e irretiscono i potenziali clienti con frasi ad effetto e occasioni imperdibili a prezzi stracciati.

È finito nella rete della pubblicità ingannevole online il 60enne trevigiano che si è recentemente rivolto ad Adiconsum Treviso Belluno per essere tutelato. Attirato da prezzi concorrenziali e da fantomatici bonus che, a detta dell’azienda, avrebbero abbattuto il prezzo finale dei prodotti scelti, il trevigiano si è convinto a contattare la società per un preventivo. Dopo qualche giorno, si è presentato a casa sua a Treviso un addetto alle vendite dell’impresa con cataloghi e diverse proposte, convincendo il trevigiano a firmare il contratto con l’ordine di acquisto merce per un valore di quasi 28mila euro e prendendo le misure dei serramenti.
Non appena l’uomo ha firmato, la società ha iniziato a tartassarlo per ottenere un bonifico immediato con un anticipo sulla somma dovuta. A quel punto, comunicato “l’affare” alla figlia, che ha intuito che c’era qualcosa di anormale nella procedura di vendita, il 60enne, dopo una notte insonne, si è rivolto all’Adiconsum di Treviso per chiedere l’annullamento del contratto. L’associazione dei consumatori ha immediatamente inviato una lettera con la richiesta di dare recesso e disdetta dalla proposta d’ordine intestata all’uomo, sulla base della normativa vigente.

Il commento

«Il bene - sottolinea il presidente Adiconsum Treviso Belluno, Stefano Bellotto - non era ancora stato prodotto, elemento che rendeva legittima la richiesta di recesso; inoltre il contratto indicava come foro competente per le controversie una città diversa da quella di residenza dell’acquirente, cosa vietata dal Codice del consumo. Pertanto il contratto era da ritenersi nullo. L’offerta, tra l’altro, risultava particolarmente allettante per la promessa di un bonus a cui in realtà il contraente non aveva diritto». Dopo una prima risposta che non opponeva nulla alle considerazioni dell’Adiconsum, la stessa associazione veniva rimandata allo studio legale della società per interloquire, richiesta rigettata dall’associazione dei consumatori della Cisl. «Di lì a breve - spiega Bellotto - abbiamo ricevuto una lettera con la quale il contratto veniva rescisso da parte della ditta. Il trevigiano non ha sborsato un euro, per fortuna, ma questo caso deve far riflettere perché non è il primo in provincia di Treviso e purtroppo non sarà neanche l’ultimo: occorre valutare bene le offerte che si trovano sui social, perchè possono essere ingannevoli; bisogna prestare la massima attenzione prima di firmare, riservandosi del tempo per analizzare con calma la proposta e per confrontarsi con i familiari; non si possono accettare pressioni indebite e insistenti per il conferimento di acconti e il consiglio è sempre quello di rivolgersi alle associazioni dei consumatori per essere tutelati. Queste prassi commerciali scorrette - conclude - sono sempre più frequenti. Si noti che la ditta oggetto di questa vicenda opera in diverse province con nomi differenti».

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