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Cronaca

Uccise la moglie a bottigliate in testa, dopo nove anni torna libero

Per B.C., 74enne trevigiano, è stata revocata la misura di libertà vigilata. Ora può provvedere a se stesso, pur rimanendo in cura

TREVISO — Aveva ucciso la moglie colpendola alla testa con un bottiglione di vino, dopo nove anni torna a essere un uomo libero. B.C., 74enne trevigiano, in aula era stato dichiarato incapace di intendere e di volere e assolto per infermità mentale, subendo comunque una condanna a dieci anni di manicomio criminale.

Ora, ad anni distanza da quel giorno in cui uccise la compagna – era il 16 dicembre 2005 – il magistrato di sorveglianza di Venezia ha revocato la libertà vigilata a suo carico, come scrive la stampa locale. Motivo della decisione, il decadimento della pericolosità sociale e i grossi miglioramenti a livello rieducativo. Subito dopo l’omicidio, aggravato dal vincolo di parentela, il 74enne finì in manette.

La corte lo condannò a dieci anni di permanenza in un manicomio criminale finchè a novembre del 2012 venne deciso l’alleggerimento della misura. Il trevigiano ottenne la libertà vigilata sotto sorveglianza della cooperativa alternativa di Villorba. Una misura durata per un anno, poi prorogata per altri dodici mesi, fino a novembre di quest’anno. Visti i miglioramenti e la capacità di provvedere a se stesso, il magistrato di sorveglianza ha stabilito che il 74enne, pur rimanendo in cura farmacologica, sia in grado di provvedere a se stesso. Il 16 dicembre del 2005 il trevigiano uccise la moglie con delle bottigliate in testa. Subito dopo fu arrestato e processato.

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