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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Incidenti stradali: obiettivo, dimezzare il numero e gli effetti entro il 2020

L'Ulss 8 è la prima ad aderire a livello regionale al progetto realizzato dall'Ulss 4 dell'Alto vicentino. Ieri pomeriggio la presentazione a Montebelluna

MONTEBELLUNA Nel 2014 in Veneto si sono verificati 13.958 incidenti stradali che hanno causato la morte di 325 persone e il ferimento di altre 19.512. Anche la provincia di Treviso e il territorio dell'Ulss 8 non sono esenti da questo fenomeno che, secondo i dati del Centro di Monitoraggio Provinciale, nel 2015 ha comportato 57 morti e 2852 feriti nel territorio provinciale (12 morti nell'Ulss 8). Entro il 2020 l’Italia e la Comunità Europea vogliono dimezzare il numero di vittime sulla strada. Per raggiungere l'obiettivo anche l'Ulss 8 si è attivata su più fronti, l'ultimo dei quali è l'adesione al Piano della Regione Veneto nell'ambito del programma “Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti”.

Ispirato al Piano Orizzonte 2020 che mira appunto a dimezzare ulteriormente rispetto al 2010, il programma propone una serie di azioni progettuali in modo da promuovere attivamente la sicurezza stradale e prevenire gli incidenti stradali riducendo la gravità dei loro esiti oltre che promuovere la mobilità sostenibile, proteggendo le utenze deboli della strada. Capofila del progetto a livello regionale è l’Ulss 4 Alto Vicentino, che ha ideato il progetto “percorsi Comuni”: l'Ulss 8 è la prima Ulss in Veneto ad avervi aderito ed ha promosso ieri, venerdì 14 ottobre, un incontro presso la Biblioteca comunale di Montebelluna cui erano invitati sindaci, assessori di settore, dirigenti scolastici di secondo grado ed istituti comprensivi, i referenti dei progetti Pedibus, il presidente dell'associazione familiari vittime della strada ed i docenti del progetto “Abitare la strada” - cui sono stati consegnati i materiali e le indicazioni delle azioni che ogni amministrazione comunale potrà realizzare autonomamente o in collaborazione con le varie realtà ed istituzioni del territorio.

Il piano dedica particolare attenzione gli utenti deboli della strada. “In Veneto gli incidenti più gravi sono quelli su strade extraurbane – ha spiegato il dottor Umberto Spigno, dell'Ulss 4 -. Sono decisamente più esposte le utenze deboli, i bambini e gli anziani, anche perché, spesso, sono meno considerati dagli altri. Gli utenti vulnerabili della strada rappresentano il 49,3 decessi totale a livello nazionale. Un dato che in Veneto aumenta al 52,9. “Lo spaccato è davvero tragico – ha commentato il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero - : 30mila morti per incidenti stradali in Europa è il bilancio di una guerra tradizionale. Affrontare questa dimensione non è facile perché ha a che fare con gli stili di vita. Sebbene talvolta ci siano problemi infrastrutturali, più spesso a provocare gli incidenti sono i comportamenti. Per ridurre il rischio di incidenti stradali, quindi, non occorre solo lavorare a livello infrastrutturale migliorando la sicurezza delle strade, ma va fatto un lavoro più complesso che parta dalla capacità di mettere in discussione un intero modo di vivere in cui, in forme diverse, la maggioranza è coinvolta”.

Basti pensare che utilizzare un dispositivo elettronico alla guida raddoppia il tempo di reazione ed usare il cellulare senza auricolare ha effetti sull'attenzione come avere un tasso alcolemico di 0.8. Comportamenti che, seppur spesso considerati banali, aumentano il rischio di incidente del 400%. Oltre all'impegno richiesto alle amministrazioni comunali, alle scuole e alle Polizie locali, l'Ulss 8, attraverso il Servizio di educazione e promozione alla salute del Dipartimento di Prevenzione, è impegnata attivamente con alcune azioni sul fronte della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile.

“L'idea che sottende alle attività del Dipartimento – spiega il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 8, Stefano De Rui – è quello di essere sulla strada, fuori dalle nostre sedi. Andare sul territorio e stare accanto ai cittadini per dare loro un supporto concreto, promuovendo azioni concrete che migliorino la qualità della vita”. E’ questo il caso, per esempio, del progetto Pedibus, attivo in 16 dei 30 Comuni dell’Ulss 8, e promosso in collaborazione con le amministrazioni, le scuole, le associazioni ed i volontari o del progetto “Abitare la strada” in cui alcuni testimoni, vittime di incidente stradale, portano le proprie esperienze e riflessioni nelle classi superiori.

“Prossimamente – conclude, infine Rita Cagnin del Servizio Educazione e promozione della salute -, inoltre, partirà a livello sperimentale il progetto Click fa clack rivolto alle scuole in modo diverso i bambini delle tre fasce d’età delle scuole d'infanzia in un percorso di educazione all’uso spontaneo dei dispositivi di sicurezza in auto e alla sicurezza stradale.

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