Fingeva di vendere pellet per conto di un'azienda: truffatrice smascherata dai carabinieri
Denunciata dai carabinieri una 33enne di Santa Maria Capua Vetere che si spacciava come dipendente di una ditta di Perugia. L'indagine è partita dalla segnalazione di un 69enne di Vidor che non ha mai ricevuto una fornitura che sembrava essere ad un prezzo di saldo
Il vertiginoso aumento dei prezzi di carburanti, legname e combustibili per il riscaldamento in genere, in vista di un inverno, il prossimo, che si preannuncia più che mai difficile, non solo allarma i consumatori ma inizia a far gola a truffatori senza scrupoli. I raggiri nelle vendite di prodotti come ad esempio il pellet sono in preoccupante aumento: l'esca con cui far scattare la trappola è solitamente un prezzo stracciato. Difficile per l'acquirente non farsi ingolosire, anche alla luce dell'aumento dei prezzi del legno pressato che non lo rendono più così conveniente come un tempo.
Un caso sintomatico di ciò è quanto capitato qualche tempo fa ad un 69enne di Vidor. L'uomo è stato contattato da una venditrice di pellet e convinto, con la proposta di un prezzo molto appetibile, ad acquistare una partita di ben 190 euro. La fornitura però non è mai stata consegnata e la promoter, sedicente dipendente di una ditta di Perugia, specializzata proprio nella vendita di pellet, è sparita nel nulla. Il pensionato si è rivolto ai carabinieri della stazione di Valdobbiadene che al termine delle indagini hanno identiificato e denunciato l'autrice del raggiro, una 33enne pregiudicata, residente di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). L'invito delle forze dell'ordine a chi possiede una stufa a pellet e proprio in queste settimane si trova ad ordinarlo in vista dell'inverno, è sempre quello di avere la massima prudenza in questo tipo di acquisti, cercando di utilizzare canali commerciali più affidabili.