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Cronaca

Buoni propositi di Ca' Sugana per il 2017: "Vogliamo dare più valore ai quartieri"

Via libera allo studio di fattibilità per i progetti 'Restera 2' e la pista ciclabile da San Pelajo a viale Europa, Manildo: "Crediamo molto in questi due progetti"

TREVISO Un percorso naturalistico ad anello che dalle sorgenti del Botteniga arriva fino alla città, e una pista ciclabile che dalla strada di San Pelajo colleghi i quartieri a nord-est della città con il polo scolastico di Santa Bona. A dare il via libera allo studio di fattibilità dei due progetti il sindaco di Treviso Giovanni Manildo, che negli ultimi giorni dell’anno ha incontrato insieme all’assessore Liana Manfio alcuni rappresentanti dell’associazione Vivere il Botteniga. All’incontro erano presenti anche il consigliere comunale Giovanni Negro, l'assessore alla cura e al benessere Ofelio Michielan, i rappresentanti della FIAB,  dell’associazione Treviso Sotterranea e dell’Auser.

“Più valore ai quartieri, maggiore sicurezza per i ciclisti e i ragazzi che vanno a scuola, ma anche valorizzazione delle bellezze naturalistiche e paesaggistiche della nostra città – dichiara il sindaco di Treviso Giovanni Manildo – crediamo molto in questi due progetti per i quali prima di tutto è necessario avviare uno studio per comprenderne e valutarne la fattibilità”.

Gli studi per la fattibilità dell'opera verranno condotti dall'Ing. Franco de Angeli, incaricato a titolo volontario e gratuito di collaborazione specialistica con il Sindaco e l'assessore alla cura e al benessere del Comune di Treviso Ofelio Michielan. Il gruppo Vivere il Botteniga, che si incontra presso il centro civico di via del Galletto, restaurato e riaperto qualche mese fa, ha raccolto quasi 700 firme a favore del progetto "Restera 2", un percorso ad anello lungo il quale passeggiare, incontrarsi, raggiungibile direttamente da via Montello e da viale Luzzatti.

“Il che dimostra il forte desiderio dei cittadini, in modo particolare del quartiere di Santa Bona di vedere valorizzata questa zona molto bella, limitrofa al fiume Sile trascurata da anni -dichiara l’assessore alla partecipazione Liana Manfio - Fra l'altro la proposta di allestire una pista ciclabile protetta che consenta agli studenti provenienti dalla zona Nord-est (San Pelajo, Santa Maria del Rovere, Fontane) di accedere in sicurezza agli istituti scolastici di viale Europa è stata portata avanti dal gruppo anche ai tavoli di confronto promossi dall'Assessorato alla partecipazione in collaborazione con l'ULSS ed è stata considerata fra le priorità. Il percorso dovrebbe essere realizzato nelle zone verdi adiacenti a via Mandruzzato e permettere poi l’attraversamento di via Santa Bona Vecchia in sicurezza”.

La ciclabile ipotizzata favorirebbe anche il collegamento tra i quartieri a nord della città, un primo passo verso la  costituzione di una rete di piste ciclabili che colleghino i vari quartieri.

“Con l’idea di rivalutare il territorio, e rendere più vivibile la nostra città il gruppo di residenti “Vivere il Botteniga”  ha portato avanti le proprie proposte nel confronto con diverse associazioni fin dall’inizio: esse sono state  formulate con l’apporto di esperti di Italia Nostra, Lega Ambiente Piavenire; quindi sono state condivise ai vari tavoli di confronto con le diverse associazioni presenti nel territorio – dichiarano i rappresentanti dell’associazione  - esse sono state infatti riconosciute come prioritarie nei tavoli proposti dall'Assessore alla Partecipazione, Liana Manfio, in collaborazione con l'ULSS ed accolte anche dal Forum Ambiente al quale il gruppo Vivere il Botteniga ha partecipato attivamente”.

L’impegno attivo del gruppo si è espresso anche nella realizzazione di alcune iniziative: a giugno una passeggiata finalizzata a far conoscere le bellezze e le problematiche del territorio accompagnata dall’intervento di esperti  alla quale, oltre all'Assessore Manfio, ha partecipato un’ottantina di persone; ad ottobre una giornata ecologica dedicata alla raccolta delle immondizie abbandonate nei prati umidi, raccogliendo tre furgoni di rifiuti che sono stati conferiti al centro di raccolta e smaltimento di Contarina, anche con l’ausilio di alcuni profughi, in collaborazione con Laboratorio Cooperazione, Fiab e Treviso Sotterranea.  

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