rotate-mobile

Amici e compagni di classe ricordano Aymen, il padre: «Mio figlio era un bravo ragazzo»

Lacrime, striscioni, palloncini e abbracci alla famiglia del 17enne assassinato giovedì sera a Varago. Amin Adda Benameur ha ribadito che il figlio non era in possesso di sostanze stupefacenti e respinge al mittente le accuse del killer del figlio

Erano almeno un centinaio i giovani, amici e compagni di classe dell'istituto "Besta" di Treviso, i parenti, tanti appartenenti alla nutrita comunità marocchina della zona che hanno partecipato nel pomeriggio di oggi alla commemorazione per ricordare Aymen, il 17enne di origini algerine assassinato giovedì pomeriggio a Varago. Affissi all'esterno della palazzina in cui viveva "Alge", come tutto lo chiamavano, alcuni striscioni con su scritto: "Algerino sono seduto sul trono", "Ringrazio Dio di averti messo nella mia vita, ti amerò per sempre. Angela", "Sorridi come hai sempre fatto", "Alge live ancora". La breve cerimonia ha visto il padre abbracciare i presenti e pronunciare un breve discorso per difendere il figlio dalle accuse che il killer ha rivolto nei confronti della vittima, sostenendo di essersi difeso da una sua aggressione. Presente in via don Minzoni anche il legale che assiste la famiglia, l'avvocato Luciano Meneghetti che ha ribadito i concetti espressi dal padre di Aymen, Amin.

Alcuni degli striscioni

Il luogo in cui è morto il 17enne

Video popolari

Amici e compagni di classe ricordano Aymen, il padre: «Mio figlio era un bravo ragazzo»

TrevisoToday è in caricamento