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Cronaca

Tuffi e nuotate nel lago artificiale di una cava, 17 ragazzi sanzionati

Un 18enne e un 19enne avevano danneggiato la rete perimetrale di una cava di Vedelago. Tra marzo e aprile diverse incursioni segnalate ai carabinieri: tra i multati per le violazioni alla normativa Covid-19 ci sono ben 15 minorenni

Forse per un'assurda prova di coraggio o per fare gli spaccconi. Difficile che sia stato il caldo a spingere, tra marzo e aprile, un gruppo di giovani a tuffarsi in un lago artificiale di Vedelago per nuotare in quelle acque gelide e profondissime, peraltro già teatro di tragedie e annegamenti proprio di ragazzini.

I carabinieri di Vedelago, al termine di un'indagine avviata su segnalazione di alcuni cittadini, hanno denunciato per i reati di danneggiamento e ingresso abusivo nel fondo altrui, due giovani del posto, rispettivamente di 19 e 18 anni. I due ragazzi, tra la metà del mese di marzo e i primi giorni di aprile, avevano danneggiato la rete perimetrale di una cava di Vedelago, entrando nell'area per nuotare all'interno della profonde e gelide acque del lago.

Durante il controllo sono stati complessivamente controllati altri 17 giovani della zona, 15 dei quali minorenni che, raggiunta la cava con l'intento di tuffarsi in acqua, anche perché in zona rossa, sono stati sanzionati amministrativamente per violazioni alle norme per il contenimento del Covid-19.

"I carabinieri della Compagnia di Castelfranco Veneto -si legge in una nota stampa- evidenziano che condotte simili a quelle descritte, oltre a configurare illeciti di natura penale e amministrativa, rappresentano un gravissimo pericolo per i giovani responsabili, considerata l'ingente profondità delle cave e le gelide temperature delle acque, che già in passato sono state teatro di tragedie in cui hanno perso la vita giovanissimi ragazzi".

Commenta il sindaco di Vedelago, Cristina Andretta: «Era giugno 2017 quando per una bravata ci ha rimesso la vita Marius. Furono giorni difficili per i suoi amici a cui sono anche seguite iniziative rivolte al suo ricordo. La memoria non può essere così breve! Questo episodio dovrebbe bastare e avanzare e, purtroppo, non era il solo. Le cave, lo ricarico, non sono balneabili e violare la prioprieta privata è reato! Capisco il momento difficile anche per ragazzi, ma non complichiamolo. Certe bravate non perdonano e la vita è una sola: questa pandemia ce lo sta insegnando. Stiamo svolgendo questa grande battaglia assieme quindi dimoatate il vostro senso di responsabilità senza eccessi e comportamenti sconsiderati».

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