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Cronaca Vedelago

Malmena e minaccia il padre invalido, arrestato un 23enne

Il ragazzo avrebbe malmenato in più occasioni il genitore, un 51enne. In camera sua, durante la perquisizione dei carabinieri di Vedelago, sono state trovate dosi di eroina, hashish e mariujana

Prima le botte al padre invalido civile, poi le minacce di morte, sempre all'uomo, dentro alla caserma dei carabinieri. Così lunedì sera sono scattate le manette per R.T., 23enne di Vedelago. Accusato di maltrattamenti, minaccia aggravata e spaccio di stupefacenti  il giovane si trova ora in custodia cautelare nel carcere di Santa Bona a Treviso. In camera sua, durante la perquisizione, sono state trovate anche dosi di eroina, hashish e mariujana, un bilancino e 380 euro che gli inquirenti sospettano sia  frutto di attività di spaccio. Era stato il padre a chiamare i carabinieri al termine di una delle tante litigate. L'uomo, un 51enne che è disabile a causa di una invalidità che gli provoca problemi nella deambulazione, qualche giorno fa era stato in pronto soccorso a farsi medicare dopo aver preso le botte dal figlio nei cui confronti, in passato, era stata presentata una minaccia sempre per maltrattamenti anche dalla madre 47enne, che abita a Castelfanco.

«Non lavora, non fa nulla tutto il giorno, si droga con l'eroina, fuma hashish e mariujana dalla mattina alla sera e diventa violento». Questo ha raccontato il papà agli inquirenti dopo che il ragazzo era stato portato in caserma. «Stai zitto, io ti uccido»: è stata la risposta furiosa del ragazzo, in preda ad una crisi di rabbia che non è riuscito a contenere neppure avendo davanti a sé i militari.

Secondo la ricostruzione data dal padre la droga sarebbe entrata nella vita del 23enne qualche anno fa dopo un viaggio in Spagna. Una volta tornato avrebbe iniziato ad avere problemi con il compagno della madre (i genitori hanno divorziato quando R.P. era ancora piccolo) e questo lo avrebbe portato a decidere di non vivere più con la donna. Ma i problemi di tossicodipendenza sono evidenti e lo rendono un giovane uomo aggressivo: così i nonni materni non accettano di accoglierlo in casa e lui, in tutta risposta, ha messo a soqquadro l'appartamento della coppia di anziani spaccando mobili e soprammobili.

«Io lo volevo aiutare e per questo gli ho proposto di venire ad abitare con me»: ha spiegato il papà. Ma ben presto la convivenza si sarebbe rivelata un incubo, fatto di continue discussioni finite spesso con vere e proprie aggressioni. «Tutta colpa della droga»: si lamenta l'uomo, che ha riferito anche il fatto che il giovane fosse seguito dal Sert ma non collaborasse per arrivare alla disintossicazione. L'udienza di convalida non è ancora stata fissata.

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