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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Vedelago

Maltratta e violenta la ex compagna, 44enne alla sbarra

L'uomo, che abita a Vedelago, avrebbe costretto la convivente a rapporti sessuali forzati, in alcuni casi anche di fronte alla figlia minore

Otto anni di convivenza di cui gli ultimi tre anni passati come all'inferno, con un compagno preda dell'alcolismo e schiavo della cocaina, una figlia picchiata dal padre per i motivi più banali e, soprattutto nell'ultimo anno, la schiavitù di dover accettare rapporti sessuali non consenzienti, anche quando era risaputo che il compagno frequentava altre donne. Sono queste le terribili accuse da cui deve difendersi un 44enne di Vedelago, finito a processo con l'accusa di violenza sessuale, maltrattamenti familiari, minacciaabuso dei mezzi di correzione. A puntare il dito contro di lui la ex compagna, una 38enne, che oggi, martedì 13 aprile, ha deposto in aula.

E' stata una udienza tesissima, un'atmosfera rovente che ha coinvolto gli ex conviventi sin da subito. «Che c...hai da ridere?» esordisce la donna, che reagisce così alle facce che fa lui ascoltando il suo racconto e poi scoppia in lacrime. Una scena che si ripete almeno due volte tanto da costringere il presidente del colleggio, il giudice Umberto Donà, a riprendere l'imputato. «Alla prossima volta - lo ammonisce - sarò costretto a farle lasciare l'aula».

La storia della 38enne, che di professione lavora in un night club, va allora avanti raccontando delle vessazioni fisiche e psicologiche, iniziate nel 2017 e finite soltanto nel novembre del 2020, quando arriva la denuncia della donna. «Mi diceva - continua la presunta vittima - che per me le pallottole erano gratis, lo ripeteva puntandomi addosso un coltello o il teaser, che era sempre carico. Oppure mi diceva che mi avrebbe accoltellato».

«Era quasi sempre ubriaco quando mi aggrediva - ha aggiunto - lo sapeva anche la madre ma lo difendeva, diceva che gli avrei preso la casa, che "gli avrei mangiato tutto". Era un cocainomane, usciva per andare con amici con il portafoglio pieno e rientrava senza soldo, ma invece di andare a mangiare la pizza spendeva per la droga, che in casa nascondeva praticamente ovunque. Veniva la club dove lavoravo ogni due settimane per recuperare i miei soldi, in qualche mese si è preso oltre 50 mila euro. E poi le violenze sessuali, quei rapporti che io non volevo avere più ma lui mi obbligava prendendomi con la forza anche davanti a nostra figlia, che aveva solo 5 anni».

«"Non è vero», dice il 44enne, che si difende strenuamente. «Era gelosa perché la nostra storia era arrivata alla fine e tutte le accuse di essere un alcolista e un drogato non sono vere, sono pulito e lo sono sempre stato, ho i test che lo confermano». Nella prossima udienza la difesa intende far ascoltare alla corte alcuni file audio registrati nel mentre, a detta della Procura, si sarebbe svolto uno degli episodi di violenza sessuale e che smentirebbero la tesi della 38enne.   

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