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Cronaca

Veneto Banca e azioni Bim, Vincenzo Consoli in Procura

Assistito dal suo legale, l'avvocato Ermenegildo Costabile, l'ex AD è stato ascoltato dal pubblico ministero, il pm Massimo De Bortoli, davanti a cui ha respinto ogni addebito

Il sostituto procuratore Massimo De Bortoli ha chiuso le indagini relative all'inchiesta aperta a Roma e poi trasferita e chiusa a Treviso, avviata dopo la denuncia presentata nei confronti dell'ex amministratore delegato di Veneto Banca Vincenzo Consoli dall'ex amministratore della Banca Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni Pietro d'Aguì. Dei due reati contestati, l'estorsione e la truffa aggravata, negli atti di chiusura indagine, notificati lo scorso gennaio, è rimasto solo il secondo. Ieri, mercoledì 10 aprile, Consoli si è presentato in Procura assistito dal suo legale, l'avvocato Ermenegildo Costabile, per essere ascoltato dal pubblico ministero davanti a cui ha respinto ogni addebito.

La vicenda fa riferimento alla fusione della banca d'affari con Veneto Banca; operazione pagata dalla ex popolare con azioni proprie. Dalle indagini emergerebbe che l'acquisizione di Bim, avvenuta con contropartita di azioni Veneto Banca fu organizzata e compiuta anche per concambiare azioni "sopravvalutate" che da un giorno all'altro avrebbero potuto perdere parte del loro valore".

In sostanza le operazioni e gli accordi stipulati da D'Aguì con Consoli a partire dal 2008 sarebbero stati accompagnati "dalla volontà di ottenere utilità per Veneto Banca con l'inganno, corrispondendo in cambio di azioni Bim azioni dell'istituto di credito di Montebelluna sottacendo la circostanza che le condizioni economiche e finanziarie della banca non erano quelle che apparivano dalle comunicazioni di mercato".

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