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Cronaca Montebelluna

Tracollo Veneto Banca: chiuse le indagini su Vincenzo Consoli e altre 14 persone

Nel mirino della Procura di Roma, che ipotizza i reati di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza di Bankitalia e Consob, anche gli ex presidenti Flavio Trinca e Francesco Favotto

MONTEBELLUNA Aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza di Bankitalia e della Consob. Sono questi i reati contestati a vario titolo dalla Procura di Roma, che ha chiuso le indagini sul caso Veneto Banca, all'ex amministratore delegato dell'istituto di credito di Montebelluna Vincenzo Consoli, ai due ex presidenti Flavio Trinca e Francesco Favotto e ad altre 12 persone tra manager, ex componenti del collegio sindacale e dirigenti della banca.

Nello specifico nell'avviso di chiusura indagini i magistrati romani, che da tempo stanno indagando sul tracollo finanziario di Veneto Banca che ha travolto migliaia di risparmiatori, contestano tra l'altro a Vincenzo Consoli (agli arresti domiciliari dallo scorso agosto) e a Flavio Trinca di aver comunicato a Bankitalia un patrimonio di Veneto Banca non corrispondente a quello reale, per il 2013 e l'ultimo trimestre del 2012: in pratica, secondo i magistrati, non sarebbero stati decurtati 350 milioni di euro che corrispondevano al valore delle azioni cedute ai clienti in cambio dei finanziamenti erogati dalla stessa banca proprio allo scopo di acquistare azioni.

A Consoli e a Favotto, presidente dal 2014 al 2015, viene invece contestato di aver ostacolato gli ispettori di Bankitalia e Consob, avviate nel 2014, in merito alle procedure di un aumento di capitale di 474 milioni di euro.

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