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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Sindacati firmano il verbale d’intesa con l’Amministrazione Comunale di Treviso

Un bilancio Consuntivo del 2016 e le linee guida che la sua Amministrazione intende attuare con il Bilancio di Previsione 2017

TREVISO I giorni 27 luglio, 31 agosto e 8 novembre dell’anno 2017 presso la sede municipale di Treviso si sono incontrati: il Sindaco Giovanni Manildo, il Vice Sindaco Roberto Grigoletto, l’Assessore Alessandra Gazzola in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Treviso, e in rappresentanza di CGIL CISL UIL confederali e SPI-FNP-UILP Paolino Barbiero, Marco Zabai, Luisa Dal Brollo, Maurizio Perissinotto (CGIL – SPI), Cinzia Bonan, Rino Dal Ben, Carlo Bellan, Oliva Colusso, Per Luigi Furlanetto, Laura Fasolato, Luigi Vendrame, Gianna Bottan (CISL - FNP), Mario Tozzato, Renzo Pellin, (UIL – UILP) allo scopo di affrontare le richieste presentate con la piattaforma confederale inviata nel mese di Gennaio 2017. 

Il Sindaco illustra brevemente la situazione economica finanziaria del Comune di Treviso e le scelte amministrative, informa su quanto è stato realizzato con il Bilancio Consuntivo del 2016, e le linee guida che la sua Amministrazione intende attuare con il Bilancio di Previsione 2017 e sulla situazione delle eventuali passività (vedi allegato N. 1 - schede dei dati sintetici di Bilancio 2017 e Rendiconto 2016).

Rispetto alla programmazione triennale le parti ritengono utile condividere, valutare, promuovere e far conoscere ai cittadini gli interventi in programma nei quartieri e nel centro storico per garantire la coesione e l’inclusione sociale e la partecipazione. 

Le parti auspicano un coinvolgimento attivo dei “cittadini – utenti dei servizi” e un rafforzamento del legame delle azioni sul territorio e una disseminazione degli interventi dal centro alla periferia, dalle richieste degli stessi alla capacità organizzativa e di spesa del Comune. Viene quindi fatto il punto sui progetti in corso e lo stato di avanzamento degli stessi come di seguito riportato. 

PARTECIPAZIONE - Coesione e inclusione sociale

Il tema della partecipazione si deve organizzare attraverso processi finalizzati per attivare le comunità nei quartieri, è da considerarsi un punto di arrivo, un obiettivo inderogabile nell’attuale momento storico.

Il percorso "sviluppo di comunità" era uno dei due progetti proposti dal Forum sociale,l'altro il “welfare generativo”, era rimasto in carico ai Servizi sociali).

Il progetto "sviluppo di comunità" è stato avviato con l'assegnazione, in via sperimentale, dell'incarico alla cooperativa LaEsse, presso il quartiere di San Zeno nell'autunno del 2015. L'obiettivo era di coinvolgere i cittadini nella vita del quartiere, analizzandone i bisogni e cercando di favorire l'aggregazione, la conoscenza reciproca,la solidarietà, sollecitando l'instaurarsi di relazioni significative fra le persone.

Dopo la formazione di un primo gruppo, che aveva coinvolto i soggetti più conosciuti nel territorio, si è passati all'organizzazione di una pubblica assemblea che ha prodotto gruppi di lavoro sui temi degli spazi e delle relazioni. I gruppi si sono incontrati molte volte, fino a giungere alla decisione di organizzare iniziative per coinvolgere il quartiere. 

Le attività svolte sono state: giornate di pulizia del quartiere, abbellimento delle aiuole e delle strade, tre proiezioni cinematografiche estive (ripetute anche quest'anno), un pranzo conviviale per le feste natalizie e un pomeriggio, in collaborazione con Selaluna, dedicato ai bambini con racconti natalizi, l'attivazione di un gruppo di cammino con un appuntamento settimanale, un altro incontro settimanale, nella palestra della scuola elementare, per “ginnastica dolce”, una mostra fotografica sulla storia del quartiere in collaborazione con la scuola, un concerto con le band giovanili nel giardino dell’IPSIA Giorgi.

Tutte le attività programmate sono state effettuate gratuitamente, attraverso la collaborazione con persone esperte o volontari, oppure supportate direttamente dalla’Assessorato competente. Si è creata una rete di collaborazione e i cittadini hanno confermato la loro soddisfazione nel coinvolgimento e nell’opportunità di incontrare e conoscere le persone del quartiere. Va precisato che dalla fine del 2016 il percorso di socializzazione e solidarietà avviato è stato gestito totalmente dai cittadini e la cooperativa ha concluso il proprio incarico, pur assicurando un supporto in caso di bisogno. Un addetto degli uffici ha svolto il lavoro di referente per gli aspetti organizzativi. La positività dell’esperienza ha favorito la decisione di proseguire dall'inizio di quest'anno negli altri quartieri individuati: San Lazzaro e Sant'Antonino e Fiera e Selvana. Per continuare l’iniziativa  recentemente è stato emesso un bando per lo stesso progetto nel quartiere di S. Angelo e Canizzano e l'incarico è già stato assegnato.

Nel quartiere di Sant'Antonino sono state organizzate passeggiate per conoscere la ex Fornace Gregorj (archeologia industriale), percorsi naturalistici lungo il fiume Sile, giornate ecologiche in collaborazione con associazioni, proiezioni cinematografiche presso il giardino della scuola Carrer, assemblee sui temi caldi della viabilità connessa alla Cittadella della salute. Durante questa estate ci sono state due proiezioni cinematografiche ancora allo scopo di favorire l'aggregazione. Per quanto riguarda i quartieri della zona ovest il percorso è stato differente ed ha visto la collaborazione attiva dell'ULSS. 

Si sono svolte due assemblee nel quartiere di S. Bona e in quello di San Liberale per conoscere le realtà operanti in quartiere: associazioni, scuole, parrocchie. 

Da queste assemblee è poi scaturito un incontro che si è svolto a partire dal 30 aprile 2016 e che ha prodotto tre gruppi di lavoro: "Spostarsi in sicurezza - connettere luoghi", "Conoscere e far vivere i luoghi", "Promuovere e proteggere il verde". 

Questi incontri hanno prodotto una serie di iniziative che hanno portato all'attenzione dell'Amministrazione l'opportunità di creare un percorso naturalistico lungo il Botteniga, con giornate ecologiche dedicate in collaborazione con la neo associazione "Vivere il Botteniga". Straordinario è stato il fatto, considerata la difficoltà di mettere assieme i vari soggetti, di organizzare una "stagione estiva” con oltre trenta eventi nei parchi e nelle aree verdi del quartiere dal titolo "Ad ovest qualcosa si muove".

Un’iniziativa molto seguita è stata quella degli “Orti sociali”. Nel quartiere San Paolo e San Pelajo è stato assegnato un terreno da adibire ad orti sociali. A S. Maria sul Sile è stata assegnata con lo stesso scopo, in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio e col Centro della famiglia, un'area per consentire un impegno dei senza fissa dimora.

Si sta lavorando sui temi che riguardano i giovani e le donne con diverse modalità.

RIQUALIFICAZIONE PERIFERIE – Coesione inclusione sociale

La Regione Veneto con decreto regionale n.22 dell’11 aprile 2017 ha assegnato all’Area Urbana di Treviso circa 10 milioni di euro per interventi programmati nell’ambito dei fondi strutturali del POR FESR 2014-2020 – Asse 6 – Sviluppo urbano sostenibile a partire dal 2017 al 2022 per l’ agenda digitale, la mobilità sostenibile e l’inclusione sociale Gli interventi previsti hanno l’obiettivo di rivitalizzare le aree cd. marginali/degradate  e le fasce di popolazione svantaggiate in particolare con riferimento al trasporto pubblico locale (vedi riorganizzazione delle linee di trasporto per garantire l’accessibilità al TPL anche nelle zone periferiche), all’edilizia abitativa con il ripristino degli alloggi attualmente sfitti e alle strutture per i senza fissa dimora nell’ottica di una maggiore interazione tra le zone periferiche e quelle del centro storico.

Su questi temi le parti ritengono utile avviare percorsi di partecipazione con la cittadinanza per far conoscere i progetti di riqualificazione delle periferie con gli interventi che verranno cantierati con i fondi europei.

SOCIALE, TERRITORIO, AMBIENTE E  SVILUPPO

Le OO.SS. ribadiscono la necessità di rendere omogenee le imposte e l'insieme delle prestazioni comunali dando continuità alle scelte amministrative che il comune di Treviso sta realizzando rispetto agli interventi previsti dalla Funzione 12 del Bilancio.

Riportiamo di seguito le azioni, le risorse, gli obiettivi conseguiti e i programmi in corso sui temi che riguardano per continuare su questa strada e perché il Comune di Treviso di impegni a definire i programmi e contrattare il corso dei lavori e ridisegnare i risultati in una prospettiva almeno triennale: 

POLITICHE DI GENERE

Il servizio comunale di “Spazio Donna” si è un obiettivo quasi raggiunto grazie al contributo delle associazioni che operano per realizzare colloqui di accoglienza e consulenza nell'area di competenza specifica di ciascuna associazione in ambito femminile e che hanno dato la loro disponibilità per servizi a favore delle donne. SPAZIO DONNA consolida così la propria mission e l'offerta di: 

  1. accoglienza, informazione e orientamento rispetto ai bisogni e alle proposte che le donne portano; 
  2. formazione, laboratori e contesti di confronto di gruppo su varie tematiche;
  3. costruzione di relazioni e progetti con altre donne; 
  4. sostegno in situazioni di difficoltà, anche attraverso la connessione con servizi, associazioni e gruppi della rete che si occupano di bisogni delle donne o di promozione della parità di genere; 
  5. connessione con altri servizi socio-sanitari, educativi e del lavoro presenti sul territorio. 

Anche nei prossimi mesi si deve proseguire nel coinvolgimento e nel coordinamento fra le realtà del territorio che si occupano di bisogni delle donne e/o di promozione della parità di genere.

GIOVANI E MINORI 

Gli interventi per i minori sono dettati principalmente dalle le competenze e gli obblighi normativi nell’ambito specifico della tutela e della protezione all’infanzia; dalla necessità di sostenere le funzioni della famiglia con iniziative che promuovano il benessere e con interventi di protezione e accompagnamento nelle situazioni di svantaggio e rischio. 

Il Comune di Treviso si impegna affinché gli interventi rivolti al sostegno delle famiglie in difficoltà con figli minori siano di natura economica e/o in beni o servizi diversificati a seconda delle situazioni economiche, socio-familiari multi-problematiche, delle valutazioni professionali del servizio sociale. Gli aiuti economici del Comune devono essere modulati a seconda delle situazioni di verificata difficoltà economica e della complessità socio-familiare, con particolare riguardo alle famiglie mono-genitoriali. Lo stato di indigenza del nucleo non dovrà essere l’elemento prevalente nei casi in cui il servizio sociale sia chiamato alla “tutela dei minori” e nei progetti per i minori “a rischio” di abbandono secondo quanto definito dalla normativa e dalle linee di indirizzo regionali in materia. Le famiglie devono essere sostenute con aiuti per acquisti di beni necessari per i figli in tenera età, aiuti e servizi vari a sostegno della frequenza scolastica in età dell’obbligo, inserimenti in centri diurni pomeridiani durante tutto l’anno diversificati a seconda dei bisogni e dei progetti individuali sul nucleo e sui minori, inserimenti in comunità educative se indispensabili e su valutazione del Servizio specialistico della Az.Ulss, mantenimento di un servizio abitativo “dedicato” ai nuclei mono-genitoriali multi-problematici. 

La prevenzione del disagio per i ragazzi, con le risorse disponibili, dovrà articolarsi con:

  • spazi di ascolto con funzione di accoglienza ed emersione delle difficoltà avvertite dai ragazzi e dai loro genitori, percorsi formativi con le classi, supporto agli adulti “significativi”;
  • centri pomeridiani di doposcuola, in collaborazione con il privato sociale e la realtà locale del volontariato ed eventuali altre attività ludico-ricreative e di socializzazione.

FAMIGLIE

Il progetto FAMIGLIE in RETE, nato da un’idea di famiglia intesa come gruppo di persone in cui ci si prende cura di se stessi e dei propri cari, ma anche come luogo attraverso cui promuovere il benessere della comunità e delle famiglie che abitano in uno stesso territorio, va potenziato. Il presupposto principale è riconoscere da parte del Comune la centralità sociale della famiglia in quanto luogo di relazioni, affetti e cura riducendo le situazioni di vulnerabilità e i processi di isolamento familiare.  In una stessa comunità sono presenti famiglie con una maggiore “densità” affettivo-relazionale e quindi maggiormente generative, e famiglie più fragili, più isolate con maggiore rischio alla marginalizzazione. Il progetto ha fondamentalmente l’intento di promuovere sempre più nel nostro territorio reti di solidarietà tra famiglie (cioè molto semplicemente gruppi di famiglie) che possano operare, in sinergia con le Istituzioni favorendo la diffusione della cultura dell’accoglienza e delle solidarietà. Undici i Comuni aderenti al progetto: Treviso, Preganziol, Casier, Zero Branco, Quinto, Povegliano, Carbonera, Spresiano, Silea, Salgareda, Paese. Le persone presenti nel primo incontro erano circa70. Gruppi di famiglie, con il supporto dell’Assistente Sociale del Comune e dell’Educatore Professionale dell’Ulss 2, sostengono altre famiglie con bambini che stanno vivendo un momento di difficoltà. L’accoglienza si può concretizzare ad esempio ospitando un bambino per alcune ore la settimana per aiutarlo nei compiti scolastici, per fargli sperimentare momenti ricreativi e socializzanti favorendo interazioni con altri bambini, per accompagnarlo ad attività extrascolastiche, ecc….  Una sorta di “buon vicinato”…. Le famiglie offrono la loro disponibilità consapevoli che l’accoglienza diventa occasione di scambio e di reciproco arricchimento. 

La rete di Treviso è attualmente composta di 5 nuclei familiari, dall’assistente Sociale del Comune di Treviso e dall’educatore professionale dell’Ulss 2, e va continuata e potenziata visti i risultati ottenuti.

NUOVE POVERTÀ, DEVIANZE SOCIALI E PERCORSI DI INSERIMENTO AL LAVORO CON LA RECENTE SPERIMENTAZIONE DELLA SIA E L’AVVIO DELLA REI A PARTIRE DAL 2018

Lo Stato da un lato e la Regione Veneto dall'altro hanno individuato il tema delle "nuove povertà”, le devianze sociali e i percorsi di inserimento al lavoro" come problematica emergente e forte da affrontare con l'ausilio degli Enti locali e dei soggetti del privato sociale. Lo strumento è il rafforzamento delle politiche di lotta alla povertà e l'esclusione sociale attraverso la progettualità territoriale degli interventi e l'attività di rete: le misure a livello statale del SIA (Sostegno all'inclusione attiva), e dal 2018 del REI, e a livello regionale del RIA (Reddito di inclusione attiva) sono solo l'inizio della programmazione dedicata al sociale e che il Comune di Treviso si impegna a conseguire. Quando si parla di povertà non ci si riferisce a un vero proprio target della popolazione ma piuttosto a fasce trasversali che toccano i gruppi più diversi: anziani, immigrati, tossicodipendenti, disoccupati, senza dimora, disabili,... 

La concezione tradizionale prende in considerazione l'aspetto economico mentre ultimamente il concetto si è ampliato prendendo in considerazione anche altre variabili: residenziale, salute, istruzione, ambientale fino alla partecipazione sociale con l'impegno dei soggetti quale parte attiva di un progetto personalizzato di inserimento sociale. Oggi, parlando di povertà ci si riferisce con allargamento del termine a: esclusione sociale, disagio sociale, marginalità, vulnerabilità....

Le politiche contro la povertà sono state tradizionalmente basate su un'analisi statica della natura e del grado di povertà identificata da due elementi: basso reddito e appartenenza a un segmento svantaggiato della società. L'intervento politico nel corso degli anni ha tentato di produrre cambiamenti strutturali attraverso la re-distribuzione delle risorse sociali a favore di coloro che occupavano posizioni svantaggiate utilizzando prevalentemente sistemi di benefit (sussidi, sgravi,..). Senza negare il valore delle politiche re-distributive, soprattutto con l'intento di riequilibrare le forme di disuguaglianza esistenti, non risolvono il problema di come prevenirle intervenendo nei momenti critici che portano alla povertà. Da qualche tempo il Comune di Treviso ha realizzato diversi servizi per aiutare le persone in grave disagio socio economico: comunità alloggio, mensa di solidarietà, altri percorsi di sostegno (assegni nucleo famiglie numerose, altre forme di sotegno alla vita quotidiana...). Le nuove politiche sociali contro la povertà delle famiglie cercano di incidere sulle decisioni individuali e sulle relazioni sociali puntando a un maggior sostegno e attenzione alle responsabilità individuali e alla pianificazione positiva da parte delle persone nel corso della loro vita.  Si cerca pertanto di coniugare le strategie di "welfare passivo" (detrazioni, sussidi, benefit vari....) con il "welfare attivo" (come la formazione continua, il tirocinio formativo, il tirocinio lavorativo) che permette alle persone di rimanere competitive nel mercato del lavoro affrontando le problematicità e le continue trasformazioni. Sia il SIA che il RIA (con caratteristiche diverse) sono misure che prevedono l'erogazione monetaria accompagnata però da un programma di inserimento sociale. 

Per quanto riguarda il RIA il Comune di Treviso, capofila di un gruppo di sei Enti (Provincia di Treviso, Comuni di Treviso, Casier, Preganziol, S. Biagio di Callalta, Oderzo) nel corso del 2017 ha realizzato due misure di intervento grazie al contributo regionale del Veneto e delle risorse locali: il RIA di sostegno provvedendo al finanziamento di attività di volontariato per 25 persone per 5 mesi e il RIA di inserimento provvedendo al finanziamento di percorsi formativi e di inserimento lavorativo per circa 30 persone per 3/4 mesi.

Per quanto riguarda il SIA - misura nazionale - il Comune di Treviso ha raccolto 244 domande di beneficio Sostegno inclusione attiva: le domande sono state inoltrate all'INPS che ha proceduto alle verifiche di propria competenza sul possesso dei requisiti con il seguente esito: 

- domande con esito negativo e non accolte 160

- domande con esito positivo: 84

ANZIANI SOLI, AVVIO NUOVO APPALTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (ADI) CON ISRAA E SOSTEGNO ALLE RETTE DEGLI ANZIANI OSPITI DELLE CSA

L'obiettivo dell'accordo sottoscritto tra Comune e ISRAA è quello di attivare una serie di iniziative, di concerto proprio con ISRAA, l'Istituto pubblico per i ricoveri di Treviso, finalizzate alla presa in carico e al sostegno delle persone anziane ancora presenti al proprio domicilio, per sostenerle e aiutarle in un'ottica di lungo periodo, incrementando il lavoro di rete, sia per aiutare la crescita e la tenuta delle reti stesse (primarie e secondarie) attorno alle persone in difficoltà, sia per migliorare l’integrazione e il coordinamento con la rete dei servizi propriamente detta (ad esempio con l’ULSS, con i centri di servizi, i centri diurni, con le reti di volontariato, ecc.). 

Nei casi di fragilità e non autosufficienza, ove non sia possibile mantenere la persona a domicilio, si cercherà di sostenere l’assistenza delle persone anziane con età maggiore di 65 anni e anche delle persone con età minore di 65 anni con un profilo socio-sanitario ed economico di fragilità e non autosufficienza, dando priorità alle situazioni in cui la rete familiare è carente o assente. 

Gli interventi verteranno in ricoveri anziani non autosufficienti per garantire la permanenza o l’inserimento in centri servizi a carattere residenziale o diurno, al fine di consentire all’anziano in stato di bisogno, privo o oggettivamente carente di rete familiare, di far fronte al pagamento delle rette; contributi e inserimenti in mini-alloggi degli anziani in disagio conosciuti al servizio sociale; infine si cercherà di favorire, se e ove possibile, la mobilità dell’anziano, al fine di consentirne gli spostamenti agevolati che consentano la socializzazione, nell’ottica di perseguire l’agio e il benessere. 

A tal fine il Comune di Treviso si impegna ad attivare con l’INPS la Banca Dati per Prestazioni Sociali Agevolate: Va conclusa l'attivazione, per ciascun operatore del settore sociale, delle abilitazioni Inps necessarie per il caricamento dei dati nella banca dati, e nel frattempo è stata anche sottoscritta la convenzione per la fruibilità dei servizi inps necessaria per i controlli e l'istruttoria delle pratiche sociali e amministrative del settore. Al momento si è in attesa di implementazione tecnica dei programmi informatici per consentire l'inserimento dei dati nel casellario dell'assistenza, mentre per quanto concerne i dati che si riferiscono alla gestione degli asili nido comunali si è proceduto a una prima trasmissione massiva dei dati del periodo settembre 2015. Purtroppo la procedura di caricamento manuale risulta gravosa vista la quantità di dati da inserire e i limiti dei processori in uso. 

Le OOSS ritengono utile puntualizzare che è necessario che i limiti ISEE siano uniformati per dare ai cittadini le stesse condizioni di agevolazione anche per i servizi erogati in convenzione con enti privati.

Le OOSS ritengono necessario  un monitoraggio almeno semestrale degli interventi attuati sulla MISSIONE  del SOCIALE  per verificare gli obbiettivi conseguiti e dare continuità alle iniziative in programma.

INTERVENTI DI TIPO AMBIENTALE A TUTELA DI SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E DELLA SALUTE DEI CITTADINI

Va data continuità alla fase istruttoria del nuovo Regolamento del Verde che recepisce la vigente normativa in materia di uso di fitofarmaci e della Riqualificazione delle infrastrutture artigianali, industriali, direzionali, commerciali, edifici pubblici e controllo degli appalti: Nell’ambito del controllo degli appalti in data 6 aprile 2017 è stato sottoscritto il “Protocollo di Legalità per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei contratti pubblici” della Prefettura di Treviso. 

Il Comune di Treviso si impegna a lavorare in questa strada. 

GOVERNANCE LOCALE e POLITICHE DI AGGREGAZIONE ISTITUZIONALE

Il funzionamento della stazione unica appaltante e dei sistemi informatizzati vede il Comune di Treviso capofila in collaborazione con i comuni di: Casier, (TV), Monastier di Treviso (TV), Ponzano Veneto (TV), Povegliano (TV), Preganziol (TV), San Biagio di Callalta (TV), Silea (TV), Villorba (TV) e Fossalta di Piave (VE). 

Gli obiettivi della S.U.A. sono i seguenti: 

  • acquisire lavori, servizi e forniture in forma associata;
  • razionalizzare gli acquisti, traendo beneficio dalle economie di scala collegate all’indicazione di procedure di gara di importo elevato;
  • creare le condizioni affinché vi possa essere una progressiva semplificazione degli adempimenti e delle procedure di gara in forma associata.

Nell’ambito dell’Area Urbana di Treviso, il Comune di Treviso ha stipulato una convenzione con i comuni di Casier, Paese, Preganziol, Silea e Villorba per la costituzione dell’Area Urbana di Treviso. 

Nell’ambito dell’ Area Urbana di Treviso sono previsti interventi di ripristino degli alloggi attualmente sfitti e questo potrà garantire il diritto all’abitazione soprattutto alle categorie di soggetti “svantaggiati”.

Nella convenzione è previsto il conferimento all’Autorità Urbana di Treviso del ruolo di capofila nella gestione degli interventi programmati e finanziati con i fondi strutturali del POR FESR – Asse 6 . Sviluppo urbano sostenibile. 

Nell’ambito delle politiche di governance locale e di aggregazione il Comune di Treviso è capofila dell’IPA MARCA TREVIGIANA riconosciuta dalla regione Veneto con DGR del 2012 e tuttora operativa. Ad oggi hanno aderito all’IPA 16 comuni dell’hinterland, 6 organizzazioni economiche e sociali e 3 sindacati.

Ad oggi l’IPA ha ottenuto 4 finanziamenti regionali e statali destinati alle IPA per interventi infrastrutturali (1 a favore del comune di Preganziol, 1 a favore del comune di Quinto di Treviso e 2 a favore del Comune di Treviso).

Attualmente la Regione Veneto sta rivedendo il ruolo attribuito alle IPA e sta valutando la possibilità di destinare delle linee di finanziamento a favore di interventi in ambito delle IPA. Stante la situazione di stallo della Regione il Comune di Treviso in sinergia con gli altri comuni dell’IPA ha deciso di affidarsi a un consulente esterno per verificare la possibilità di reperire fondi europei direttamente presso la Commissione Europea per attività/iniziative da sviluppare sul territorio dell’IPA. 

Dal 2016 a oggi l’IPA ha aderito a diversi programmi europei ed ha ottenuto il finanziamento di un progetto nel programma Interreg Italia- Austria con capofila il comune di Mogliano Veneto. Oltre alla partecipazione ai programmi europei per l’ottenimento di fondi, i comuni dell’IPA, con il supporto del consulente esterno, si stanno attivando per entrare in alcune delle più importanti “reti” a livello europeo per la condivisione di iniziative e strategie (cd best practice) tra enti locali per lo sviluppo urbano sostenibile in chiave smart city. 

Su questa strada le OOSS chiedono una chiara continuazione del lavoro svolto e un monitoraggio continuo dei risultati raggiunti.

II Comune rispetto al 2016 evidenzia gli interventi fatti e gli effetti conseguiti sulle società partecipate (allegato N. 2 - scheda delle società partecipate). 

SERVIZI PUBBLICI LOCALI, TARIFFE SOCIALI E POLITICHE DI SVILUPPO

Le parti, considerata la partecipazione dei Comuni nelle società di utility che erogano servizi pubblici, visto gli accordi che, attraverso tariffe sociali collegate al reddito ISEE, tutelino l’utenza più debole condividono la necessità di sviluppare l’attività delle società partecipate per garantire  la qualità dei servizi, il contenimento delle tariffe e il finanziamento degli investimenti pubblici monitorando l’efficacia e l’efficienza del rapporto tra spesa e servizi erogati. 

Per quanto riguarda i servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica (trasporto pubblico locale, gestione rifiuti e servizio idrico integrato), occorre tener conto delle competenze in materia degli Enti di governo, cui il Comune aderisce, in attuazione all'art. 3 bis del D.L. 138/2011, convertito in L. 148/2011, il quale stabilisce che le funzioni di organizzazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica, di scelta della forma di gestione, di determinazione delle tariffe all’utenza per quanto di competenza e di affidamento della gestione e relativo controllo, sono esercitate unicamente dagli Enti di governo degli ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei istituiti o designati dalle Regioni. 

E’ in sede di Ente di governo che il Comune si farà promotore degli obiettivi sopra indicati.

SANITA’ E SOCIO-SANITARIO REGIONALE E WELFARE TERRITORIALE

 e FONDAZIONE di COMUNITA’

La programmazione regionale del PSSR prorogata al 2018 ha un ritardo nell’attuazione che sta riducendo le garanzie di accesso alla salute dei cittadini e sui Piani di Zona e atti aziendali dell’ULSS 2 le parti recepiscono le preoccupazioni e le proposte espresse attraverso momenti di confronto con realtà quali CSV Treviso (Centro Servizi Volontariato), CGIL, CISL, UIL, ACLI, Tavolo Welfare per il Minore Veneto, CPAH (coordinamento provinciale associazioni handicappati), Federsolidarietà Treviso, Ordine degli Psicologi del Veneto, FIMMG (Federazione Italiana Medici Medicina Generale) Treviso. 

Le parti rispetto la nuova ULSS 2 e alla riforma delle IPAB valutano necessario,presidiare il confronto con l’ULSS 2 sugli Atti Aziendali e i Piani di Zona prestando attenzione alla programmazione Socio Sanitaria, l’Organizzazione delle Strutture Territoriali per garantire la qualità dei Livelli Essenziali di assistenza nelle 7 Aree previste nei Piani di Zona.

Inoltre su questioni di carattere locale il Comune si impegna a continuare il confronto con la OO.SS. territoriali sui quartieri: S.Bona, Monigo, S.Liberale, S.Paolo, S. Pelajo; S. Zeno, S.Antonino; S.Giuseppe;S. Maria del Rovere;Fiera.

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