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Cronaca

Ubriaco aggredì il coinquilino, la terapia per uscire dal tunnel: leggere a voce alta

La vicenda che vede come protagonista un veronese di 58 anni risalgono al 2014 e sono avvenuti a Conegliano, dove l'uomo viveva. Il giudice aveva deciso nei suoi confronti la messa in prova, esperimento che ha funzionato

Cambiare vita e smetterla con gli eccessi, a cominciare dal bere che lo fa diventare un violento. Lo ha promesso al giudice quando i suoi avvocati, Letizia Parpinel e Giuseppe Antoniazzi entrambi del Foro di Treviso, hanno chiesto e ottenuto la messa alla prova. E così oltre al programma di lavori socialmente utili e le sedute agli alcolisti anonimi un 58enne veronese, finito a processo a Treviso con l'accusa di lesioni, danneggiamento e appropriazione indebita, ha dovuto trovare il tempo per una terapia molto particolare: leggere ad alta voce, pagine di libri che educano all'importanza di non ricorrere alla violenza. Tutto per guadagnare una nuova consapevolezza e soprattutto per esercitare finalmente il controllo sull'aggressività.

Stamattina in Tribunale doveva esserci l'udienza in cui il giudice era chiamato a verificare il buon esito del percorso di recupero e rieducativo, rinviata però di un paio di settimane. I fatti di cui è stato protagonista l'uomo risalgono al 2014 e sono avvenuti a Conegliano, dove il 58enne viveva condividendo la casa con un altro coinquilino. I rapporti tra i due si sono però complicati al punto che le liti erano divenute praticamente giornaliere. A scatenarle quel dannato vizio del veronese di alzare il gomito e causare il disastro una volta ubriaco. Come la sera del 4 novembre di 5 anni fa, quando a seguito di un un diverbio l’uomo si era letteralmente scagliato contro il coinquilino, colpendolo violentemente con un bastone alla testa e al torace. Un vero pestaggio che si è concluso con un bilancio pesante: un  trauma cranico, traumi alle costole e varie contusioni. La vittima è così finita all'ospedale e il 58enne, che evidentemente aveva ancora conti da saldare, avrebbe approfittato della casa vuota per scempio di suppellettili; poi si era preso l’auto del conoscente ancora ricoverato  per scaricarla davanti alla stazione ferroviaria di Mira.

Oggi il 58enne è tornato a vivere nella sua Verona. Si è impegnato nei lavori socialmente utili, è uscito dal tunnel dell'alcol e anche la lettura a voce a alta per ridurre l'aggressività avrebbe fatto i suoi effetti. Lo aspetta una vita nuova e migliore, a cominciare dalla fine dei suoi guai con la giustizia.

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