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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Vi.so.re., approvato il progetto di videosorveglianza per 27 Comuni

L'iniziativa in collaborazione con la Prefettura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Questura, Polizie Locali, Vigili del Fuoco, Comuni. Il progetto ha un costo totale di 5,2 milioni di euro

La Provincia di Treviso ha approvato il progetto di videosorveglianza in 27 Comuni del Territorio denominato “VI.SO.RE.”, frutto del lavoro di concertazione tra la Provincia stessa e Prefettura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Questura, Polizie Locali, Vigili del Fuoco, Comuni. Il progetto ha un costo totale di 5.290.406,60 euro. Prossimo step: l’avvio della gara d’appalto e l’aggiudicazione dei lavori.

 
Due i gruppi di Comuni coinvolti. Il Gruppo A (tranche finanziata dallo Stato): Gorgo al Monticano, Chiarano, Fontanelle, Cessalto, Mansuè, Meduna di Livenza, Motta di Livenza, Oderzo, Portobuffolè, Salgareda, Gaiarine. Il Gruppo B (tranche finanziata dalla Regione): Cimadolmo, Ormelle, Ponte di Piave, San Polo di Piave, Codognè, Conegliano, Godega di Sant’Urbano, Mareno di Piave, San Fior, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Santa Lucia di Piave, Susegana, Vazzola, Vittorio Veneto, Colle Umberto.

 
“Ricordo che il progetto trae origine  da alcuni gravi fatti di cronaca nera che hanno spinto gli enti locali ad attivarsi per migliorare i servizi di prevenzione e soccorso pubblico a favore del cittadino. Ora si potrà, finalmente, procedere – spiega il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro - La Provincia di Treviso, come coordinatrice dei comuni coinvolti, ha redatto un progetto  per la realizzazione di due sottosistemi integrati, uno di videosorveglianza urbana per i Comuni e gli organi di Polizia dello Stato e l’altro di lettura targhe per gli organi di Polizia dello Stato, i quali consentono la raccolta, lo scambio e l’analisi di informazioni attraverso un network integrato di collegamento. Ed è proprio la connessione tra i due sottosistemi a rendere il progetto unico nel suo genere tanto da rappresentare un modello sperimentale nell’ambito dell’intero territorio italiano.

 

Il progetto viene approvato definitivamente ora, visto che solo pochi giorni fa si è concluso un grande lavoro di condivisione tra i tecnici provinciali e quelli del Ministero dell’Interno per renderlo compatibile con le tecnologie in possesso alla Polizia e le normative sulla Privacy”.

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