Morto mentre tagliava una siepe, la Cassazione assolve i titolari
Adriano Da Re, 50enne di Vidor, è deceduto il 23 giugno 2014 quando stava potando una siepe dell'azienda agricola Ceviv e Le Rive su una gabbia metallica elevata da un muletto manovrato da un collega
Colpo di scena finale nel lungo procedimento per la morte di Adriano Da Re, 50enne di Vidor, il dipendente delle cantine Ceviv e Le Rive morto il 23 giugno 2014 quando stava potando una siepe dell'azienda agricola di via Rive sempre a Vidor su una gabbia metallica elevata da un muletto manovrato da un collega. La Corte di Cassazione ha infatti ribaltato il giudizio di primo e secondo grado mandando assolti i due titolari dell'azienda, Luisa Francesca Bellussi, 52 anni, e Bernardo Piazza di 59 entrambi di Vidor (difesi dagli avvocati Piero Barolo e Italo Albanese).
A un certo punto Da Re perse l'equilibrio e cadde a terra, sbattendo violentemente la testa mentre era intentato nel taglio di una siepe. La Bellussi e Piazza erano stati condannati a 1 di reclusione, pena confermata in Appello. Secondo l'accusa ai lavoratori non era stata fornita un'attrezzatura adeguata a mantenere condizioni di lavoro sicure, in relazione all'altezza, con protezioni contro cadute dall'alto e altre sollecitazioni derivanti dal movimento del mezzo di trasporto.
La difesa invece ha sostenuto, producendo agli atti documentazione tra cui le fatture, che per il taglio di quella siepe era stato ingaggiato un giardiniere esterno regolarmente pagato per questo. Quindi l'assemblaggio del muletto con le gabbie di bottiglie era stata una iniziativa autonoma dei due dipendenti, fatta all'insaputa dei datori di lavoro. Alla fine per entrambi è arrivata l'assoluzione.