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Cronaca Villorba

Morte di Giovanni Gagno, c'è la conferma: «E' morto a causa della spinta»

Secondo la relazione conclusiva sull'autopsia il commerciante è morto a causa della rovinosa caduta a terra durante il litigio con Marco Braido, 40enne di Ponzano

Giovanni Gagno è morto a causa della rovinosa caduta a terra dopo la spinta ricevuta da Marco Braido. E' questa la conclusione a cui arriva la relazione autoptica firmata dal medico legale Alberto Furlanetto che, di fatto, conferma la prima indicazione fornita dall'autopsia.

«La morte di Gagno - si legge nel documento - è dovuta a insufficienza cardiocircolatoria acuta terminale in emorragia cerebrale sottodurale e subaracnoidea associata a frattura occipitale e della base cranica conseguente a trauma cranico da caduta a terra. Le lesioni riscontrate sono compatibili con la dinamica dei fatti per come emerge dagli atti di indagine». È stata insomma la caduta a provocare il decesso dell'ex negoziante 80enne, che ha ricevuto una spinta che su una persona più giovane non avrebbe avuto probabilmente conseguenze ma su Gagno, con il fisico fiaccato dall'età, è risultata fatale. Non quindi una "fatalità", come detto dal 40enne di Ponzano a sua discolpa subito dopo i fatti.

Il 24 luglio a casa di Giovanni e della moglie Settima, al civico 7 di via Fontane, erano arrivati gli operai di una ditta per montare un nuovo condizionatore. Posteggiano il furgone nella stradina laterale accanto all'abitazione e, poco prima delle 9, è arrivato sul posto anche Marco Braido. Con il furgone parcheggiato lì le manovre degli altri veicoli sono diventate più difficoltose perché lo sterrato è stretto e raggiunge giusto un pugno di case. Il 40enne si infastidisce ed ecco innescarsi la scintilla: scoppia un diverbio con gli operai, poi Settima, 83 anni, si affaccia per vedere cosa succede. L'anziana sarebbe uscita in strada e a quel punto scoppia la lite. La donna richiama Braido e lui, incurante del fatto di avere davanti una persona di età avanzata, le sferra una spinta. Lei si procura qualche graffio e a quel punto, richiamato dai rumori, esce anche Gagno.

A nulla valgono i tentativi di sedare gli animi: l'ottantenne si avvicina, si avvia una discussione e la tragedia si consuma in pochi concitati attimi. Come testimoni del fatto c'erano tre operai che stavano lavorando per cambiare il condizionatore in casa Gagno, ai quali in 40enne aveva fatto spostare il furgone per entrare con l'auto nel vialetto e andare nell'abitazione dei suoceri. Braido, dopo che Settima Scattolin le si è parata davanti, sarebbe quindi sceso dall'auto, mentre Giovanni Gagno stava uscendo anche lui dal cancello di casa. Momenti concitati in cui è avvenuto l'irreparabile. Braido avrebbe spinto l'anziano all'indietro, con le mani sul petto. E' un gesto molto vigoroso e il commerciante in pensione perde l’equilibrio e cade sbattendo violentemente la nuca a terra. La situazione appare subito grave. Gagno viene portato all'ospedale di Treviso dove muore il giorno dopo. Ora si attendono le decisioni del pubblico ministero Anna Andreatta, che ha già iscritto Marco Braido sul registro degli indagati ipotizzando il reato di omicidio preterintenzionale.

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