Violenza sessuale sulla figlia, 57enne finisce a processo
L'uomo, nella tarda estate del 2018, avrebbe molestato la ragazzina, al tempo studentessa del liceo artistico di Treviso, costringendola a masturbarlo
«Una mia amica è stata abusata dal papà». Parole dette in confidenza ad una insegnate ma la verità è che è lei che avrebbe subito violenza da parte del genitore. Per questi fatti, accaduti alla fine del mese di settembre del 2018 un 57enne di Roncade è a giudizio con l'accusa terribile violenza sessuale su minore. Lei, oggi diventata maggiorenne, si è costituita parte civile con l'avvocato Michela Nasato mentre l'imputato è difeso dal legale di fiducia, l'avvocato Monica Cuniglio.
Sono due gli episodi di cui è accusato l'uomo: il primo avviene il 29 settembre, quando si sarebbe infilato nel letto della figlia, l'avrebbe fatta girare e le avrebbe accarezzato il seno. Il 30 dello stesso mese, invece, l'avrebbe anche toccata nelle parti intime e costretta a masturbarlo. La vicenda viene alla luce nell'ottobre. La ragazza, che era una studentessa del liceo artistico di Treviso, si rivolge alla propria insegnante di inglese. «Era una persona di cui ti accorgi poco - ha spiegato la professoressa - mi ha confidato di essere preoccupata per un'amica che sarebbe stata molestata dal padre. Io le ho detto che la cosa migliore era rivolgersi ad un centro contro la violenza sulle donne».
Qualche tempo più tardi però scopre che è la giovane che avrebbe subito la violenza. Nel frattempo scattano subito le indagini e la ragazza viene collocata in una struttura protetta. «Il comportamento del padre è inspiegabile - abbozza l'avvocato di parte civile - la trattava come una principessa, semmai è con la madre che aveva una rapporto conflittuale». «Ma proprio questo - argomenta il difensore - può essere una chiave per capire il suo comportamento. La famiglia vive in un piccolo appartamento, la madre (che ha preso posizione in favore del marito, n.d.r.) soffre di insonnia e spesso cammina per la casa, possibile che non si sia mai accorta di nulla? E poi la presunta vittima era refrattaria a ogni regola, da cui gli scontri vivaci con la madre, non andava bene a scuola ed era introversa. Le accuse al padre sono state l'occasione per andarsene di casa, come aveva più volte minacciato di fare".