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Cronaca

Virus Cryptoclocker, la polizia postale lancia l'allarme

Il software rende illeggibili, se non attraverso una procedura di decriptazione possibile soltanto ai criminali informatici, tutti i documenti

TREVISO — Sono sempre più numerose le segnalazioni che giungono negli uffici veneti della Polizia di Stato su una nuova frode che imperversa sul web. Gli uomini del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, guidati dal Primo Dirigente Tommaso Palumbo, stanno indagando sul fenomeno. Lo scenario è il seguente: l’ignoto utente di Internet riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce informazioni su presunte spedizioni SDA o Poste Italiane a suo favore. Col click sul link incluso nella mail oppure aprendo un allegato (solitamente un documento pdf) viene inoculata una variante del noto virus informatico “Cryptoclocker”.

Questo software malevolo, noto anche come “Ransomware” (nome composto dalle parole inglesi “ransom”, ricatto, e “software”, programma informatico) immediatamente rende illeggibili, se non attraverso una procedura di decriptazione possibile soltanto ai criminali informatici responsabili dell’”infezione”, tutti i documenti presenti sia sul computer attaccato che sugli altri computer ad esso collegati in rete. A questo punto si realizza il ricatto dei criminali informatici: una schermata richiede il pagamento di una somma di danaro di alcune centinaia di euro per riavere indietro i propri documenti. Risulta agli investigatori della Postale che quasi mai il pagamento del prezzo del ricatto restituisce i documenti “infetti”. Già decine di privati cittadini e di aziende, anche pubbliche, sono rimaste vittime di questo nuovo virus informatico che sta arrecando danni economici davvero importanti.

Quali sono le misure per contrastare questa nuova minaccia informatica? In primo luogo occorre avere il software installato nel proprio computer sempre aggiornato e munirsi di un buon antivirus. In secondo luogo è sempre buona norma avere un backup, ovvero una “copia d’emergenza” dei propri file. Infine, ed è forse il consiglio più importante, non bisogna mai aprire mail che riportano notizie di spedizioni non attese.  Ad ogni modo, la Polizia di Stato e, segnatamente, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, specialità della Polizia di Stato che si occupa del contrasto al crimine informatico, sono sempre al servizio per fornire informazioni e consigli sul punto.

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