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Cronaca Vittorio Veneto

Ottantenne perseguita i vicini, la difesa chiede una seconda perizia psichiatrica

L'uomo, residente a Vittorio Veneto, ha già subito una condanna a 8 mesi per lo stesso reato e per fatti del tutto simili. Il gup, che doveva decidere su un suo eventuale rinvio a giudizio, si è riservato la decisione sulla consulenza chiesta dalla difesa. L'anno scorso un uguale esame medico aveva decretato la sua parziale capacità

Neppure una condanna a 8 mesi di reclusione (in abbreviato) sempre per stalking arrivata nel 2021 e una seconda denuncia, presentata da una delle famiglie prese di mira, sembrano aver avuto la forza di fermare un 80enne di Vittorio Veneto (difeso dall'avvocato Stefano Arrigo) che ha scambiato il condominio dove vive per qualche cosa di "sua" proprietà. E così non solo fa come gli garba, a cominciare dall'ascoltare la musica in orario serale e soprattutto a volume alto, ma si è arrogato il compito di insegnare agli altri condomini le regole delle buone maniere. Ovviamente declinato secondo i suoi gusti e il suo volere.

Oggi, 6 ottobre, si sarebbe dovuta celebrare l'udienza preliminare decisiva nei confronti dell'anziano, chiamato ancora una volta a rispondere di atti persecutori che sarebbero avvenuti a cominciare dal 2020. Ma il suo difensore ha presentato una istanza per chie dere che l'uomo si sottoposto ad una perizia psichiatrica e il giudice per l'udienza preliminare Marco Biagetti  si è riservato la decisione.

A dire il vero è la seconda volta che la salute mentale dell'80enne viene messa in dubbio: nel 2021, quando sostenne il primo processo, una consulenza decisa dal gup Angelo Mascolo stabilì che l'uomo era capace di intendere e volere ma soltanto parzialmente. I fatti sono sempre gli stessi: l'uomo sarebbe stato a dir poco ossessionato dalla raccolta differenziata e dalle regole per parcheggiare l'auto negli spazi condominiali.  E per chi "sgarrava" c'erano decine e decine di segnalazioni alle polizia municipale, ingiurie e minacce, anche dirette ai figli minori delle famiglie che, secondo lui, infrangevano il decalogo delle norme di buona coesistenza. Come nel caso dei vicini che, sentendosi presi di mira, lo hanno querelato. 

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