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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Vittorio Veneto

Picchia la moglie e il figlio, 54enne condannato a 3 anni e 3 mesi

I fatti sono successi a Vittorio Veneto. L'uomo, che è ancora agli arresti domiciliari, avrebbe offeso la consorte e il primogenito, la cui unica colpa era di essere un tipo un po' schivo

Sei anni di soprusi, poi a febbraio dello scorso anno l'episodio decisivo: ha chiamato al telefono l'amante del marito, insultandola. La reazione di lui è stata  violenta: l'ha picchiata e le ha strappato i capelli, causandole anche un trauma cranico, giudicato guaribile in 10 giorni. Per quei fatti, avvenuti a Vittorio Veneto dal 2014 fino ai primi dello scorso anno, un vittoriese di 54 anni, piccolo imprenditore nel settore dell'idraulica, è stato condannato ieri a 3 anni e 3 mesi per maltrattamenti familiari e lesioni aggravate. A beneficio della moglie e del figlio oramai maggiorenne, costituitisi coma parte civile difesi dall'avvocato Enry Altoè, il giudice Francesco Sartorio ha anche stabilito una provvisionale di 5 mila euro a testa, con risarcimento da definirsi in un distinto procedimento civile. L'accusa aveva chiesto 4 anni e 3 mesi.

«Sei una nullità - diceva l'uomo alla moglie - devi buttarti nell'umido». E ancora: «Sei diventata un cesso». Oggetto delle offese è anche il figlio, allora tredicenne, un ragazzo la cui unica colpa era quella di essere un po' schivo e di stare sulla sue. «Sei una nullità» erano le parole rivolte dal padre, che  lo avrebbe anche picchiato in una delle numerose scene di violenza a cui l'uomo si lasciava andare quando rientrava in casa dopo una giornata di lavoro.

La donna , nel febbraio dell'anno scorso, mette però le mani sul telefono cellulare del marito e scova il numero di quella che sarebbe stata la sua amante, che chiama e  insulta pesantemente, scatenando la reazione del marito che prende la moglie per i capelli, la colpisce con delle sberle e la afferra per il collo. «Sei matta» le urla. Al diverbio partecipa anche il figlio della coppia, ovviamente sceso in campo per difendere la mamma. Il gip Angelo Mascolo impone all'uomo la misura del divieto di avvicinamento, che però non viene rispettato, causando un inasprimento che manda il 54enne agli arresti domiciliari dove si trova tuttora.

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