Omicidio Vaj, slitta la decisione sul rinvio a giudizio
Il gup Marco Biagetti ha deciso di attendere che la Corte Costituzionale si esprima sulla legge 33 del 2019, vale a dire la riforma con cui è stato escluso il rito abbreviato per i reati da ergastolo
E' stata rinviata al 25 novembre, in attesa che la Corte Costituzionale decida si esprima sulla legge 33 del 2019, vale a dire la riforma con cui è stato escluso il rito abbreviato per i reati da ergastolo, l'udienza prelimiare nel procedimento contro 53enne Patrizia Armellin e la 25enne Angelica Cormaci, accusate di aver ucciso a Vittorio Veneto, nella notte tra il 18 e il 19 luglio del 2018, Paolo Vaj, 56 anni. Un omicidio volontario premeditato, con le aggravanti della minorata difesa, della convivenza e di aver agito di notte. Patrizia Armellin, inoltre, deve rispondere anche di estorsione ai danni dell'ex marito.
Il gup Marco Biagetti ha deciso quindi di aspettare la decisione su ben tre ordinanze di remissione da altrettanti tribunali: da un giudice dell’udienza preliminare di La Spezia, da un gup di Piacenza e dalla Corte d’assise di Napoli. Stesse doglianze espresse dalle difese delle due donne. Nel corso dell'udienza, con tutte le parti collegate in videoconferenza e le imputate connesse dal carcere, il legale di Angelica Cormaci, l'avvocato Stefania Giribaldi, ha chiesto un rinvio per attendere le decisioni della Consulta, chiamata a dire una parola ultimativa sugli atti con cui viene sottoposta al giudice delle leggi la legittimità della riforma, con riferimento al contrasto coi principi di ragionevolezza e uguaglianza ma anche al tradimento del giusto processo, cioè dell’articolo 111 della Carta, in particolare quanto alla ragionevole durata del giudizio che il rito abbreviato favorisce.
Marina Manfredi invece, l'avvocato che rappresenta la Armellin, ha fatto richiesta, sempre sulla scorta dell'eccezione di incostituzionalità, del rito abbreviato condizionato all'audizione dei consulenti di parte Brauner e Monchieri, oltre che lo stralcio dell'estorsione perché non vi sono connessioni con il processo per l'omicidio.