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Cronaca Vittorio Veneto

Quinta denuncia per violenza sessuale, la prescrizione "salva" ex parrocco

Don Federico De Bianchi, 46enne e già finito a giudizio con la gravissima accusa di violenza sessuale nei confronti di quattro giovani affetti da patologie psichiatriche. A giugno dell'anno scorso era stato accusato da un quinta ragazzo, residente a Conegliano, sempre per abusi di natura fisica. Ma i fatti si sarebbero oltre 14 anni fa e per il sacerdote è scattato il non luogo a procedere

Una quinta denuncia, sempre per abusi di natura sessuale. Ma il procedimento, che si riferisce a fati accaduti tra il 2008 e il 2009, è sfociato in un non luogo a procedere. E' stata la prescrizione a salvare don Federico De Bianchi, il sacerdote 46enne, ex parroco di Santa Giustina e Val Lapisina, già finito a giudizio con la gravissima accusa di violenza sessuale nei confronti di quattro giovani che al tempo dei fatti, tra il 2009 e il 2010, avevano un’età compresa fra i 18 e i 26 anni ed erano tutti affetti da patologie psichiatriche, da un nuovo processo per violenza sessuale.

L'udienza preliminare relativa a questa quinta denuncia si è tenuta a fine anno: ad accusarlo, questa volta, era stato un ragazzo, appena maggiorenne, che aveva dichiarato di aver subito le "attenzioni particolari" del prelato durante delle ripetizioni. A  spingere il giovane, originario di Conegliano e che non avrebbe avuto problemi di natura psichiatrica,  a presentare la querela nel giugno dell'anno scorso erano state le cronache giornalistiche che raccontavano delle molestie di natura sessuale che sarebbero state perpetrate da don De Bianchi ai danni degli altri quattro. Secondo gli investigatori i fatti sarebbero stati identici: il giovane uomo ha infatti raccontato di essere stato toccato nelle parti intime dall’ex parroco. Ma i fatti sarebbero accaduti troppo in là nel tempo e il gup non ha avuto altra scelta che pronunciare l'avvenuta prescrizione.

Il dettaglio è emerso oggi, martedì 17 maggio, nel corso del processo in cui il don De Bianchi sacerdote deve rispondere delle molestie subite da quattro pazienti psichiatrici della comunità di Villa delle Rose a Conegliano e del reparto di psichiatria dell'ospedale di Vittorio Veneto, di cui lui era il cappellano tra il 2009 e il 2010. Durante l'udienza sono stati sentite alcune deposizioni di testi della difesa, in particolare quella del dottor Carlo Schenardi, lo psicologo, consulente di parte, che ha analizzato le cartelle cliniche dei denuncianti.

Secondo il perito i giovani sarebbero stati tutti affetti da problemi psicotici. Le denuncie sarebbero deficitarie e molto contraddittorie. I profili dei quattro sarebbero improntati alla manipolazione, che starebbe alla base delle querele, frutto di un suggestionamento collettivo, e le loro testimonianze sarebbero inidonee. Si torna in aula il prossimo 18 ottobre per sentire l'ultimo teste della difesa (rappresentata dagli avvocati Stefano Trubian e Massimiliano Paniz) e per la sentenza.
 

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