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Cronaca Vittorio Veneto

Delitto Vaj, nelle chat telefoniche i segreti dell'omicidio

Al processo per la morte del 56enne, avvenuta nella notte tra il 18 e il 19 luglio del 2019, deposizione di uno dei carabinieri che analizzò il contenuto dei telefonini, secondo cui nelle conversazioni whatsapp tra Angelica Cormaci e Patrizia Arnellin vi sarebbero indicazioni su quello che sarebbe successo

Nelle chat di whatsapp presenti all'interno del telefonino di Angelica Cormaci ci sono "indicazioni" su quello che sarebbe successo la notte tra il 18 e il 19 luglio del 2019, quando Paolo Vaj venne ucciso. Questo quanto ha riferito in aula oggi, venerdì 15 ottobre, uno dei carabinieri che ha esaminato il contenuto dei cellulari e del computer sequestrati alla giovane di origine siciliana e alle 57enne  Patrizia Armellin, entrambe accusate di aver ucciso il 56enne nella casa di via Cal dei Romani a Vittorio Veneto. 

Il maresciallo dell'Arma è stato inoltre impegnato nella intercettazioni ambientali a cui le due donne, che a processo devono rispondere di omicidio volontario aggravato, sono state sottoposte mentre, subito dopo i fatti, vennero portate all'ospedale di Vittorio Veneto. «I loro comportamenti - ha riferito alla Corte il carabiniere - erano molto diversi. Nel video (le due non  avrebbero saputo di essere registrate) si vede la Cormaci avere degli atteggiamenti affettuosi nei confronti di Patrizia a cui però la Armellin non sembra rispondere. Le due donne parlano insolitamente a voce alta riferendosi a cose che avevano già detto alle forze dell'ordine arrivate nella casa mentre in alcuni momenti le conversazioni tra loro avvengono con un tono basso, a volte proteggendosi la bocca come a coprire quello che veniva le loro parole. Ma è quando restano divise che si nota la maggiore distanza nei comportamenti, con la Armellin che resta impassibile mentre Angelica si lascia andare a dei momenti di scoramento misti a pianto».

Secondo la deposizione del maresciallo la scena del delitto sarebbe stata oggetto di uno "staging" probabilmente ad opera delle imputate. "Nella camera dal letto grande, quella in cui è avvenuto il probabile pestaggio di Vaj utilizzando un bastone di legno per chiudere gli infissi, è stato ritrovato un coltello, che apparteneva alla vittima. Ma Angelica e Patrizia non presentano nessuna ferita da taglio, né i segni di un suo possibile uso c'è sul corpo di Vaj. Il coltello era per terra in una zona del pavimento dove è stato travato molto sangue ma è totalmente decontestualizzato perché non è stato utilizzato».

Il carabiniere ha poi affermato che Vaj, la cui ultime attività tracciate dal telefonino furono un a ricerca su google di una frase da mettere nel proprio stato di internet e una prenotazione per il giorno 24 luglio fatta a un hotel a Poggibonsi per tre persone, era stato accusato dalla Armellin, nelle chat con la Cormaci, di avere provocato la rottura del ginocchio che costrinse la 57enne ad un intervento chiruirgico. «Ma di quell'episodio - ha detto sotto testimonianza - non viene fatto riferimento nelle conversazioni che Patrizia ha con la vittima successivamente, anche in quelle in cui i due si "scontrano" verbalmente in maniera accesa».
   

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