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Cronaca Vittorio Veneto

Bimbo non vaccinato respinto all'asilo dal prete: "Errata interpretazione della legge"

Sul caso interviene con una nota la Diocesi di Vittorio Veneto: "L'intervento del Vescovo ha avuto, come unico scopo, l'attuazione delle prescrizioni ministeriali"

VITTORIO VENETO In riferimento a notizie apparse nella giornata di ieri secondo cui il vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, sarebbe intervenuto in modo arbitrario - più precisamente "buonista" e permissivo -  in riferimento all'accoglienza, in una scuola materna paritaria, di un bambino non vaccinato inizialmente respinto dal parroco, si ritiene opportuno fare questa precisazione. 

L'intervento del Vescovo ha avuto, come unico scopo, l'attuazione delle prescrizioni ministeriali. Queste ultime - condivisibili o meno - affermano che l'iscrizione alla scuola dell'infanzia deve avvenire anche solo in presenza di copia della prenotazione dell'appuntamento presso l'azienda sanitaria locale, in attesa che la ALS stessa provveda ad eseguire la vaccinazione. In altre parole il parroco, davanti al genitore che ha effettivamente presentato tale documento, era obbligato ad accogliere il bambino, così come - sempre secondo le prescrizioni ministeriali - sarà obbligato a sospenderlo dalla scuola qualora, a marzo, il genitore non avrà presentato la documentazione dell'avvenuta vaccinazione. 

Coinvolto nella cosa, il vescovo ha preso informazioni presso il consulente diocesano della FISM, don Giulio Fabris. Resosi conto che - sicuramente a causa della situazione confusa che si è creata in questi ultimi tempi - il parroco in questione non aveva presente in modo esatto la normativa, ha incaricato Don Fabris di fargli conoscere la prassi corretta da seguire. Cosa che è stata puntualmente fatta, consentendo così di rimediare all'interpretazione erronea e di applicare in modo giusto le normative emanate dal ministero.

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