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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Volpago del Montello

Cadde dalle scale con la sedia a rotelle, condannate responsabili di una casa di riposo

Si tratta di Barbara Militello e a Marta Lotto, rispettivamente direttrice e coordinatrice responsabile del nucleo della casa di riposo Guizzo-Marseille di Selva del Montello. L'accusa era di omicidio colposo. Rinvio a giudizio invece per due operatrici socio sanitarie

Quattro mesi pena sospesa. Questa la sentenza inflitta ieri, in abbreviato, alla 58enne Barbara Militello e a Marta Lotto, 47 anni, rispettivamente direttrice e coordinatrice responsabile del nucleo della casa di riposo Guizzo-Marseille di Selva del Montello dove, il 10 aprile del 2018, avvenne l'incidente mortale in cui perse la vita Adriana Bortolotti, la pensionata 95enne originaria di Bergamo deceduta dopo un giorno di ricovero in ospedale per le conseguenze di una caduta dalle scale. Nei confronti delle due operatrici socio sanitarie Lisa Sollemi 47 anni (difesa dall'avvocato Alessandra Nava) e Viviana Micalizzi 41 anni il gup Gianluigi Zulian ha invece disposto il rinvio a giudizio. Il processo inizierà il 20 giugno del 2022.

Quella mattina di tre anni fa Adriana Bortolotti era stata preparata per scendere in soggiorno e sistemata su una sedia a rotelle, di quelle a spinta assistita, alla quale era stata opportunamente assicurata con le cinghie di sicurezza. Le operatrici in servizio in quel reparto, che avrebbe dovuto accompagnarla, l’avrebbe però lasciata in corridoio da sola, in prossimità del vano scale, per occuparsi dell’igiene di altri pazienti. Il pubblico ministero Mara De Donà, titolare delle indagini, contestò subito la "colpa generica" perché chi la doveva sorvegliare avrebbe «per imperizia e imprudenza, omesso di sorvegliare la Bortolotti», nonostante le sue precedenti e frequenti cadute, «consentendo così che si trascinasse fino alle scale dove è caduta».

La dirigente Militello, difesa dall’avvocato Giovanna Bertolani, per il sostituto procuratore era invece responsabile per "colpa specifica" perché non avrebbe «valutato adeguatamente i rischi di caduta per la presenza della scala, non adottando misure che impedissero l’autonomo accesso da parte degli anziani» e per non avere «predisposto un modello organizzativo e procedurale di gestione, movimentazione e sorveglianza in sicurezza degli ospiti». La 56enne, avrebbe «tollerato o colposamente ignorato una prassi in base alla quale gli ospiti venivano lasciati in corridoio da soli mentre le operatrici si occupavano degli altri anziani, senza assicurarsi delle condizioni di pericolo e sicurezza degli stessi». 

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