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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Volpago del Montello

Volò dalle scale con la sedia a rotelle, inizia il processo a due operatrici sanitarie

Adriana Bortolotti era una pensionata 95enne che l'11 aprile del 2018 fu vittima di una rovinosa caduta alla casa di riposo Guizzo-Marseille di Selva del Montello. La donna morì il giorno dopo a causa del forte trauma cranico. Sul banco siedono Lisa Sollemi, 50 anni, e la 44enne Viviana Micalizzi

Per la difesa si sarebbe trattato di una prassi adottata per far fronte alla carenza di personale, per la Procura invece fu "colpa generica" perchè avrebbero, per imperizia e imprudenza, omesso di sorvegliare l'anziana  nonostante le sue precedenti e frequenti cadute, consentendo così che si trascinasse fino alle scale dove è avvenuta la tragedia.

A quattro anni di distanza dai fatti è  arrivato oggi, 20 giugno, l'inizio del processo per la morte di Adriana Bortolotti, la pensionata 95enne, originaria di Bergamo, morta l'11 aprile del 2018 a causa di una rovinosa caduta dalle scale della casa di riposo Guizzo-Marseille di Selva del Montello. Sul banco degli imputati le due operatrici socio sanitarie Lisa Sollemi, 50 anni, e la 44enne Viviana Micalizzi,  accusate in concorso di omicidio colposo. Le altre due imputate, Barbara Militello, 59enne direttrice della struttura, e Marta Lotto, 47 anni e coordinatrice responsabile, sono state invece già condannate, il 20 maggio del 2021, con rito abbreviato a 4 mesi di reclusione, pena sospesa.

L’incidente si era verificato di mattina, quando l'anziana era stata preparata per scendere in soggiorno per la colazione e sistemata su una sedia a rotelle a spinta assistita, alla quale era stata opportunamente assicurata con le cinghie di sicurezza. Le operatrici in servizio in quel reparto l’avrebbero però lasciata in corridoio da sola, in prossimità del vano scale, per occuparsi dell’igiene di altri pazienti. E proprio in quel lasso di tempo la Bortolotti  si sarebbe sporta fino a raggiungere il corrimano, trascinandosi verso le scale e finendo col cadere con la sedia, che secondo la  Procura era priva di sistemi di frenata alla ruote, quindi non poteva essere bloccata. 

La 95enne volò da un’altezza di circa sette gradini, riportando lesioni gravissime alla testa, e morì il giorno dopo per le conseguenza del forte trauma cranico. Le due operatrici, difese dagli avvocati Alessandra Nava e Nadia Forlin, respingono le accuse sostenendo di non avere colpe perché avrebbero seguito scrupolosamente le linee guida imposte dalla struttura, che peraltro avrebbe scontato gravi problemi di organico. La Sollemi, peraltro, avrebbe detto di aver segnalato la necessità di un sistema di sicurezza sulle scale, considerati i precedenti incidenti, ma di non essere stata ascoltata.

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