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Cronaca Volpago del Montello

Truffa, concussione e peculato, ex comandante della Forestale ammesso al patteggiamento

Si concluderà così la vicenda giudiziaria di Tiziano Padovan, ufficiale ora in pensione, accusato anche di ricettazione e peculato. A processo, davanti al colleggio, gli altri tre imputati

Sarà un patteggiamento (a meno di due anni, quindi con la sospesione condizionale della pena) a mettere fine alla vicenda giudiziaria di Tiziano Padovan, 64enne di Crespano del Grappa, ex comandante (in pensione) della stazione del corpo forestale e del nucleo cinofilo di Volpago del Montello, Padovan è accusato di concussione, induzione all’indebita a dare o promettere utilità, peculato, ricettazione e truffa.  Va invece avanti il processo, davanti al collegio, per gli altri tre imputati: accusati a vario titolo ci sono  Massimo Boaro, 56 anni, legale rappresentante della Max Ornithology di Loria, Luciano Criconia, 69 anni, commerciante di Noale e Radames Visentin, 56 anni di Pederobba, autista di un'azienda di calcestruzzi. 

In particolare Padovan sarebbe responsabile di aver fatto emettere da Boaro, con l'abuso delle sue funzioni, del potere e del controllo esercitati,una falsa. Dalle carte dell'inchiesta, che fa risalire tutti i fatti nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014, sarebbe emerso un documento servito a giustificare la presenza in magazzino di beni che invece erano stati forniti da un’altra ditta, non abilitata a negoziare con lo Stato, e cioè quella di Luciano Criconia, commerciante di abiti militari di Noale. Padovan e Boaro sono accusanti anche di truffa aggravata per un’altra fattura di 6mila euro a fronte di una fornita di appena 1500 euro. Per l’ex comandante la lista delle contestazioni è anche più lunga, dal peculato per aver venduto, al prezzo di 25 euro, sacchi di mangime per cani in uso all’unità cinofila a Radames Visentin 54enne di Pederobba, autista di una ditta di calcestruzzi. E per aver preso dal'ex vivaio forestale «Onè» della Regione Veneto, piante autoctone che Padovan regalava ai conoscenti. 

L'ex comandante avrebbe anche ceduto a Visentin il materiale, pedane, rampe e tunnel, utilizzato per l’addestramento del nucleo cinofilo. Padovan, infine, è accusato anche di non aver rispettato gli orari di lavoro e di essersi frequentemente assentato dall’ufficio. A far scattare l’indagine, nel 2018, la fusione del Corpo Forestale con l’Arma dei carabinieri e i controlli tra magazzino e bilanci, che avevano insospettito e fatto scattare l’inchiesta.
  

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