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Cronaca Volpago del Montello

Truffa, concussione e peculato, ex comandante della Forestale patteggia

Il 64enne Tiziano Padovan ha ottenuto una applicazione pena di 1 anno, 11 mesi e 28 giorni, appena sotto i due anni il che gli consentirà di beneficiare della sospensione della pena e della non menzione

Ha patteggiato al limite dei due anni - 1 anno, 11 mesi e 28 gioni così da avere la sospensione della pena e la non menzione - Tiziano Padovan, 64enne di Crespano del Grappa, ex comandante (in pensione) della stazione del corpo forestale e del nucleo cinofilo di Volpago del Montello, accusato di  concussione, induzione all’indebita a dare o promettere utilità, peculato, ricettazione e truffa (per i reati più datati il giudice ha emesso la sentenza di non luogo a procedere per avvenuta prescrizione). Restano a processo gli altri tre imputati: si tratta di Massimo Boaro, 56 anni, legale rappresentante della Max Ornithology di Loria, Luciano Criconia, 69 anni, commerciante di Noale e Radames Visentin, 56 anni di Pederobba, autista di un'azienda di calcestruzzi. 

Padovan era ritenuto dalla Procura di Treviso responsabile di aver fatto emettere da Boaro, con l'abuso delle sue funzioni, del potere e del controllo esercitati,una falsa fattura. Dalle carte dell'inchiesta, che fa risalire tutti i fatti nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014, sarebbe emerso un documento servito a giustificare la presenza in magazzino di beni che invece erano stati forniti da un’altra ditta, non abilitata a negoziare con lo Stato, e cioè quella di Luciano Criconia, commerciante di abiti militari di Noale. Padovan era accusato anche di truffa aggravata per un’altra fattura di 6mila euro a fronte di una fornita di appena 1500 euro, di aver venduto, al prezzo di 25 euro, sacchi di mangime per cani in uso all’unità cinofila a Radames Visentin e per aver preso dall'ex vivaio forestale «Onè» della Regione Veneto, piante autoctone che Padovan avrebbe regalato ai conoscenti.

L'ex comandante avrebbe anche ceduto a Visentin il materiale, pedane, rampe e tunnel, utilizzato per l’addestramento del nucleo cinofilo. Padovan, infine, era accusato di non aver rispettato gli orari di lavoro e di essersi frequentemente assentato dall’ufficio. A far scattare l’indagine, nel 2018, la fusione del Corpo Forestale con l’Arma dei carabinieri e i controlli tra magazzino e bilanci.

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