Marmolada, Zaia: «No ad escursioni sul luogo di una simile tragedia»
Il ghiacciaio resta zona rossa. interdetta a turisti e residenti: non prima di 10 giorni la valutazione di una parziale riapertura della montagna. Il ferito ricoverato a Treviso resta in prognosi riservata
«Ci vuole rispetto: non si possono fare escursioni in un luogo dov'è avvenuta una simile tragedia. Sono ancora in corso delle ricerche con i droni e degli accertamenti tecnici. Si tornerà alla normalità ma ora è il momento del buonsenso».
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, commenta con queste parole il dibattito sulla riapertura del ghiacciaio della Marmolada dopo la tragedia costata la vita a 11 persone. «Il rispetto viene prima anche della sicurezza: il ghiacciaio porta ancora i segni di quanto accaduto lunedì scorso. Nei prossimi giorni avremo una riunione nazionale con il Governo dedicata al tema dei ghiacciai, penso che con il tempo anche la Marmolada tornerà alla normalità ma non è questo ancora il momento. La scalata e l'alpinismo sono attività libere - conclude il Governatore - Mettere delle regole ferree significa spostare la responsabilità. Un tema su cui si discuterà ancora molto nei prossimi giorni».
Ghiacciaio zona rossa
Le ricerche dei reperti in quota proseguiranno attraverso l'impiego dei droni del Corpo permanente dei vigili del fuoco: ogni 3 giorni (dunque a partire da mercoledì 13 luglio) la raccolta del materiale geolocalizzato sarà eseguita a cura della squadra interforze con due unità cinofile composta da Vigili del fuoco volontari di Canazei, Soccorso alpino del Trentino, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, per un totale di 10 operatori. L'incolumità delle persone sarà garantita da due vedette dei Vigili del fuoco volontari di Canazei (che si occuperanno anche dell'eventuale trasporto dei reperti) e grazie all'impiego di radar interferometrici e doppler, che monitorano l'eventuale movimento del ghiacciaio.
Successivamente scatterà la Fase Tre, con la sospensione delle ricerche e la valutazione di una parziale riapertura della montagna, sulla base dei dati tecnici fornitori dall'attrezzatura di monitoraggio. «Anche a nome del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, desidero ringraziare ognuno di voi per l'impegno profuso in questa difficile settimana di incessante attività, in quota come a valle. Il Trentino è orgoglioso di voi», sono state le parole del dirigente generale del Dipartimento protezione civile, Raffaele De Col. Il ghiacciaio è zona rossa per turisti e residenti. Intanto non si ferma l'impegno di Luca Toldo, gestore del rifugio Ghiacciaio Marmolada. La sua non è un'apertura al pubblico, ovviamente, ma un punto di sostegno e appoggio per gli operatori. Con il fedele cane Kira, protagonista sin dalle prime ore dei soccorsi, tiene aperto per qualche ora il rifugio. Visibilmente emozionato, non riesce a contenere la commozione nel ricordo di quelle tragiche ore di una settimana fa, quando in pochi secondi grida spaventate e attonite preannunciavano il tragico evento che ha cambiato la storia di questa valle.
Le condizioni dei feriti
Dimessi i pazienti tedeschi, lui dall'ospedale di Feltre e lei da Belluno. Lei, M. C., ha salutato e ringraziato il personale sanitario con una lettera nella quale ha scritto, più o meno, letteralmente: «Non so nulla dell'accaduto, mi sono svegliata in ospedale. I medici, il personale di neurologia, si sono molto adoperati per me. Le vertigini, la mia stabilità sono lentamente ma costantemente migliorate. Mi infondono ottimismo! Perciò devo essere anche io ottimista, così tutto andrà bene. Anche oggi mi sono sentita molto meglio. Grazie a tutti quelli che si sono impegnati per me. Lo apprezzo molto». Rimane ancora in prognosi riservata invece Davide Carnielli, il giovane trentino ferito sulla Marmolada e in cura all'ospedale di Treviso.