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Giovedì, 18 Aprile 2024
Dalla Rete

L'Odissea di una giovane trevigiana per ottenere la patente ritirata

La lettera di una lettrice di Trevisotoday

Come se la pandemia non avesse influito abbastanza sulla libertà personale di ognuno di noi, la giustizia ha fatto del suo meglio per negare, almeno a me, quel poco di tranquillità (e soldi) che quest’anno ha da regalare. Se per tutti quanti uscire e rivedere gli amici di sempre dopo mesi trascorsi chiusi in casa è stata un’esperienza piacevole, nel mio caso ha dato inizio ad un iter infinito contro la legge italiana applicata dagli organi competenti quali forze dell’ordine ed uffici pubblici.

Nonostante molti articoli di giornale denuncino la legge troppo severa in merito al tasso alcolemico e l’inaffidabilità degli etilometri utilizzati (https://www.trevisotoday.it/attualita/ricerca-etilometro-capraro-marcon-luglio-2020.html), si è aggiunta al ritiro della patente per un tasso alcolemico pari a 0,62 che in pochi minuti sarebbe rientrato nel limite, l’aggravante di una multa superiore ad euro 500,00. Inoltre va sottolineato il fatto che sia stato modificato un verbale per violazione delle norme del codice della strada di cui all’art. 141 dopo che la sottoscritta l’aveva firmato: mi è stata infatti consegnata la copia lungo il tragitto verso casa a piedi alle h 02:30 di notte. Camminare sul ciglio della strada a quell’ora per una ragazza di 26 anni avrebbe potuto essere sicuramente un pericolo maggiore rispetto al potenziale rischio sanzionato.

In questa fase storica che rappresenta una seconda crisi economica per l’Italia (i giornali riportano che in Europa siamo gli ultimi per occupati giovanili ed i primi per “neet”)  mi sono ritrovata, appena tornata finalmente alla mia vita normale, anche a dover pagare un’ingente somma di denaro seppur essendo ancora ad oggi in cassa integrazione. Se ho chiesto la rateizzazione? Certamente, peccato che ancora non ho informazioni in merito al da farsi dato che mi è stato fatto notare che l’ufficio competente ha a disposizione ben 90 giorni di tempo per accettare la richiesta, e se li prendono proprio tutti. Non finisce qui! Una volta sospesa l’assicurazione per inutilizzo dell’automobile, la polizia si è presentata con il carroattrezzi per portarla via perché su suolo pubblico, quando sapevano benissimo essere situata nel parcheggio della mia zona residenziale a 30 metri dalla porta di casa. Ciò ha comportato un’ulteriore multa di euro 600,00 oltre al pagamento dell’uscita del carroattrezzi (infine non utilizzato).

Se ora più che mai le forze dell’ordine dovrebbero aiutarci, al contrario si presentano come una barriera  che si frappone tra i cittadini e lo stato, negando quel minimo di umanità di cui oggi la società avrebbe bisogno; gli interessi che tutelano sono palesi e totalmente vincolanti per loro. Anche essere aperti al dialogo in seguito a questi eventi, perfino con il sindaco, non ha portato a nulla di buono. Se davanti all’evidente ingiustizia dei fatti non possiamo riporre la nostra fiducia in chi dovrebbe prendersi cura dei nostri interessi, noi giovani per “cambiare le cose” a chi dobbiamo rivolgerci? Come possiamo pretendere di cambiare questo tipo di società priva di umanità e di valori se al posto di darci una chance siamo costretti ad abbassare ogni volta la testa perché “funziona così”?

Alla fine della fiera il periodo di sospensione è giunto al termine, solo che io non sono ancora in possesso della mia patente. Dopo l’errata informazione da parte del CUP che mi aveva assicurato comunque la restituzione della patente una volta scaduti i tre mesi considerando che le visite vengono fissate ben oltre i mesi di sospensione, la motorizzazione civile mi ha informata che non possono fare nulla se prima non mi presento presso la commissione patenti. Una volta spiegata la situazione mi hanno mandata in Prefettura, dove mi hanno indirizzato al comando di polizia locale e qui, certi di avere risolto la problematica, mi hanno consigliato di tornare alla motorizzazione. Niente da fare, sono comunque dovuta tornare in Prefettura e, solo attraverso una mia conoscenza, sono stati gentilissimi ed hanno sollecitato la Madonnina ad anticiparmi la visita. A quando? E chi lo sa, mi devono ancora contattare.

Lettera firmata

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