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Economia Conegliano

Aumento dell'Imu, le associazioni scrivono al Comune di Conegliano

Ascom, Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confesercenti hanno firmato un documento congiunto e lo hanno inviato all'Amministrazione comunale di Conegliano: "Rivedere l'incremento dell'Imu. Impegno per abolirla sui beni strumentali delle imprese"

L'amministrazione comunale di Conegliano ha deciso di elevare le aliquote Imu per il 2013 da 0,40 a 0,43 per la prima casa e da 0,76 a 0,86 per gli altri immobili.

La decisione ha sollevato “contrarietà” e “disappunto” tra Ascom Confcommercio, Casartigiani, CNA, Confartigianato e Confesercenti, che hanno inviato una lettera congiunta al sindaco Floriano Zambon, all’assessore Pietro Basciano e ai capigruppo dei gruppi consigliari di maggioranza e minoranza.

Le associazioni di categoria chiedono al Comune di “riconsiderare l’incremento delle aliquote Imu sugli immobili produttivi e commerciali”, in quanto la decisione "va a colpire le attività economiche già in grande difficoltà per la crisi, con ricavi sempre più risicati a causa della perdurante stagnazione del mercato e dell’aumento dei costi dovuti anche al peso degli oneri fiscali”.

Con il passaggio dall’Ici all’Imu, ricordano le associazioni, la tassa per capannoni industriali e negozi è aumentata con percentuali che vanno dal 30 al 200%.

"Con i nuovi aumenti si rischia di uccidere le imprese - avvertono in una nota le associazioni di Conegliano - L’Imu oltretutto è un’imposta che prescinde dal fatturato, che va pagata anche se l’azienda o l’attività commerciale è in perdita".

Ascom Confcommercio, Casartigiani, CNA, Confartigianato e Confesercenti, tuttavia chiedono di più: l’abolizione dell’Imu sui beni strumentali delle imprese, cioè su quegli immobili che servono a produrre beni e servizi e che non rappresentano quindi un accumulo di patrimonio, ma sono destinati alla produzione e, per questo, già sottoposti ad imposizione attraverso la tassazione Irpef o Ires per il reddito che contribuiscono a generare.

Nel documento sottoscritto e protocollato qualche giorno fa in Comune, la associazioni chiedono inoltre all’amministrazione di Conegliano “di mettere tempestivamente in campo misure condivise finalizzate al rilancio dell’economia locale”.

E sulla condivisione, come metodo di lavoro, muovono un appunto: “Manifestiamo il nostro disappunto anche per il metodo usato in questa circostanza. Una decisione che ha un’influenza diretta e immediata sulla vita dei cittadini e delle imprese, sulla loro stessa possibilità di continuare a vivere e lavorare dignitosamente - accusano - è stata presa senza un adeguato ascolto delle rappresentanze degli imprenditori”.

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