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Economia

Nasce Banca delle terre venete, unione di Credito trevigiano e Cassa rurale Brendola

Quasi unanime, su 920 schede valide, il sì alla fusione tra le due banche venete. Nasce così la prima Bcc Iccrea per dimensioni e volumi di attivi in regione

Banca delle Terre Venete può nascere: c'è il benestare dei soci, a stragrande maggioranza. Venerdì mattina, 18 settembre, nella sede della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo a Padova, sono stati infatti ufficializzati i risultati delle votazioni delle assemblee dei soci di Credito Trevigiano e Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola.

Le basi sociali dei due istituti erano chiamate ad approvare, a seguito di due distinte ed autonome convocazioni, il progetto di fusione portato avanti dai rispettivi consigli di amministrazione per la creazione di quella che sarà la prima Bcc veneta del Gruppo Iccrea per dimensioni e volumi di attivi, che prenderà appunto il nome di Banca delle Terre Venete. La votazione, visto il perdurare dell'emergenza epidemiologica e l'impossibilità di organizzare eventi in presenza con elevati numeri di partecipanti, è stata effettuata tramite la modalità del rappresentante designato, individuato nella figura del notaio Antonio D'Urso. Questi, secondo termini e modalità specifiche, ha raccolto un complessivo di 984 deleghe ed istruzioni di voto da parte dei soci di Credito Trevigiano. Un numero significativo nonostante la non consueta e più macchinosa procedura. La votazione dei soci di Credito Trevigiano ha avuto il seguente esito: su 984 schede raccolte 956 sono state considerate valide di cui 920 favorevoli al progetto di fusione. 36 i voti contrari o astenuti.

Oltre all'approvazione del progetto di fusione tra Credito Trevigiano e Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola l'ordine del giorno prevedeva altri due temi a questo connessi: l'ok ad una serie di deliberazioni per la costituzione del nuovo Cda ed il conferimento al presidente Pietro Pignata e al vicepresidente Ilario Novella dei poteri per la stipula dell'atto di fusione. Anche tali punti sono stati approvati a maggioranza. Positivo, e con percentuali altrettanto importanti, anche l’esito della votazione dei soci di Cra di Brendola. Quello di oggi è stato il penultimo atto formale prima dell'effettiva costituzione di Banca delle Terre Venete, prevista nella seconda metà del mese di ottobre con la stipula dell'atto di fusione e l’iscrizione nel Registro delle imprese. Ma si è trattato indubbiamente del più importante. «Non posso che esprimere il mio più sentito ringraziamento a tutti i nostri soci, poiché - attraverso il loro voto favorevole - hanno dimostrato di aver compreso lo spirito e gli obiettivi alla base del progetto di fusione con la consorella di Brendola. Oggi, assieme a loro, per loro e le future generazioni, abbiamo scritto una delle pagine più significative della storia delle Bcc nel nostro territorio - sottolinea Pietro Pignata, presidente di Credito Trevigiano e futuro vicepresidente vicario di Banca delle Terre Venete - questo, d’altronde, era il momento più opportuno per concretizzare la nuova aggregazione. I nostri istituti sono in salute e, uniti, potranno rispondere in maniera ancor più valida e vigorosa alle sfide che il futuro ci riserverà, comprese le attuali incognite legate al post-Covid. Allo stesso tempo Banca delle Terre Venete, a cui riuscirà il rispetto del non scontato intento di mantenere inalterati tutti i livelli occupazionali, garantirà maggiori servizi, strumenti e professionalità a disposizione di soci e clienti delle province di Treviso, Vicenza, Padova, Verona e Belluno. Coesione e sinergia di oggi si tramuteranno, domani, in opportunità e sviluppo». Banca delle Terre Venete sarà la prima realtà veneta del Gruppo Iccrea per dimensioni e per volumi di attivi, con uno stock di 3,3 miliardi di euro di attivi (posizionandosi come l’ottava Bcc in Italia, tra quelle del Gruppo), con impieghi pari a 1,7 miliardi di euro e una raccolta complessiva da 3,5 miliardi di euro. L'istituto vanterà una base sociale di circa 14 mila soci, 60 sportelli posizionati trasversalmente a livello regionale in 49 comuni, 120 mila clienti e più di 450 dipendenti.

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