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Banca Prealpi, la Bcc più grande del Veneto e tra quelle leader in Italia: approvato il consuntivo 2015

In assemblea alla Zoppas Arena approvato il bilancio consuntivo 2015. La raccolta sale a 2.325.917 euro (+4,41 %), significativo anche l'aumento di soci e clienti

CONEGLIANO L'istituto che esce da una partecipata assemblea dei soci alla Zoppas Arena di Conegliano è una banca solida, ormai, a tutti gli effetti, tra le 14 maggiori Bcc in Italia e la più grande del Veneto, con le sue 41 filiali, i 123 comuni di competenza e i 328 dipendenti. In mattinata la riunione che ha portato all'approvazione del bilancio consuntivo 2015 con la presenza di oltre 1.330 dei 9.509 soci. E i dati illustrati parlano chiaro. Nel delicato clima di un sistema bancario che si appresta ad affrontare le conseguenze di una forte riforma di categoria, l'istituto di Tarzo, che a fine 2015 ha incorporato Banca Atestina, conferma una stabilità che pochi possono vantare. Ad aprire i lavori il Presidente Carlo Antiga.

La raccolta è salita a 2.325.917.000 euro (+ 4,41 %), con una crescita in particolare della componente indiretta (+ 13,58 %), i crediti verso la clientela sono di 1.403.750.000 euro con una variazione in aumento dello 0,7 % mentre il patrimonio civilistico è salito a 227 milioni e 683 mila euro (nel 2014 era di 222 milioni e 695 mila euro). I clienti che hanno almeno un rapporto di conto corrente, finanziamento o libretto nominativo sono 51.741, con un incremento rispetto al 2014 di circa 2.300 unità (l'86 % sono privati, il 14 % persone giuridiche). Il numero complessivo dei rapporti collegati ai clienti è pari a 87.482. La gestione degli impieghi è tradizionalmente improntata a una filosofia di frazionamento del credito e del rischio ad esso connesso. Il 97 % degli impieghi sostiene l'economia reale del territorio di competenza, concretizzando il principio cooperativo che vede nel credito un mezzo per la promozione e la crescita endogena delle realtà di insediamento. Per quanto riguarda la distribuzione dei prestiti, il 28 % è stato destinato alle famiglie, il 26 % al settore servizi, il 13 % all'industria, l'11 % all'edilizia e alle opere pubbliche il 7 % all'agricoltura (15 % ad altre attività).

"Il futuro che ci attende non ci offre assicurazioni facili e scontate, ma è ricco di potenzialità - ha detto il Presidente Antiga - a noi spetta il compito, in primo luogo, di avere fiducia nella validità e nella attualità del nostro modello imprenditoriale, nelle nostre capacità e risorse. Banca Prealpi continuerà ad essere motore di sviluppo, ovvero di apertura di opportunità per le comunità locali in cui opera. Siamo al lavoro per tenere vivo il fuoco dell'energia che ha fatto del Credito Cooperativo un'esperienza preziosa. La vera forza motrice della nostra Banca è infatti sempre stata la dimensione aggregativa, che si sviluppa quando i soci agiscono animati dagli stessi valori, i valori della cooperazione, per il conseguimento di un obiettivo condiviso, lo sviluppo di Banca Prealpi perché esprima tutto il suo potenziale a favore dell'economia, della socialità e del territorio".

Per quanto riguarda la riforma del credito cooperativo, Antiga ha spiegato ai soci il motivo per cui l'ipotesi della "way out" (accessibile solo a 14 istituti cooperativi, unica nel Veneto proprio la Prealpi) non sia la migliore da sposare. "Coscientemente abbiamo scelto di non percorrere questa strada - ha aggiunto il presidente - perché riteniamo che il prezzo per un'autonomia a tutti i costi potrebbe esser quello di un'inefficienza e di un'incapacità di rimanere soggetto vero e attivo nell'economia del territorio. Dobbiamo continuare a servire il territorio, questa è la nostra vera mission, cercando di promuovere il nostro modello all'interno del nascente gruppo cooperativo del quale faremo parte". Tra i dati rilevanti, da ricordare un utile netto di quasi 4,5 milioni di euro, con l'indicatore di solidità, il Cet 1 capital ratio, attestato al 18,54 % (conseguito a fronte di una redditività sostanzialmente stabile) e gli indicatori di copertura delle sofferenze pari al 56,78 % e di copertura dei crediti deteriorati pari al 45,88 % (entrambi in crescita rispetto al 2014). Da segnalare, oltre un milione di euro erogato in beneficenza (800.000 euro la quota di utile già destinata agli stessi fini per l'anno in corso) e 3.581.603 euro di contributi al restante sistema bancario.

Proprio a seguito della fusione, l’assemblea ha proceduto all’approvazione dei bilanci consuntivi di entrambe le banche. Quello di Banca Atestina registra un'importante perdita di oltre 26 milioni di euro, coperta per intero con le riserve dello stesso istituto incorporato. L'assemblea di Banca Prealpi ha approvato il progetto di copertura delle passività dell'istituto che aveva sede ad Este: un risultato, ha spiegato il direttore generale Girolamo Da Dalto, penalizzato anche dall'esodo volontario di molti dipendenti e dai contributi versati ai fondi per il sostegno delle crisi bancarie ma comunque legato a una struttura che ha portato in dote alla banca di Tarzo un patrimonio positivo.

A relazionare sul bilancio consuntivo 2015 anche il presidente del collegio sindacale, Angelo Moschetta. Presenti, inoltre, i vicepresidenti Flavio Salvador e Gianpaolo De Luca. Un plauso per l'eccellenza dei dati presentati è arrivato da Gabriele Beggiato, vicedirettore vicario della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo e dal sindaco di Conegliano, Floriano Zambon. "Mi complimento per i risultati conseguiti e voglio sottolineare l'importanza della Prealpi, una banca riconosciuta nel territorio soprattutto per l'importante ruolo sociale che svolge all'interno della comunità - ha commentato il primo cittadino coneglianese - l'economia dà segnali di ripresa, tuttavia mancano ancora, per le imprese, quelle sinergie che consentono di consolidarla. Il mio invito a questo istituto, nonostante tutti vincoli ai quali è sottoposto, è quello di svolgere con tenacia il proprio ruolo di sostegno all’economia locale".

Già nei primi quattro mesi dell'anno Banca Prealpi sta riscontrando valori in aumento: al 30 aprile 2016 i soci sono 9.528, la raccolta complessiva è di 2.871.123.000 euro e i crediti verso la clientela di 1.759.829.000 euro. I vertici dell'istituto di Tarzo guardano dunque al futuro con moderata fiducia.

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