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Economia Godega di Sant'Urbano

Siccità, danni per milioni di euro: l'allarme dell'imprenditore Bottega

Con oltre 16 milioni di bottiglie prodotte all'anno ed una quota di export superiore al 85%, l'azienda è una delle realtà più rappresentative del panorama vitivinicolo veneto ed italiano a livello internazionale

Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda alle porte di Treviso e ideatore dei “Prosecco Bar” che stanno spopolando in tutto il mondo, denuncia la situazione critica che sta vivendo il comparto dell’agricoltura, la vittima più illustre della tremenda siccità che sta colpendo l’Italia: «L’inverno più siccitoso che la memoria ricordi, unitamente alla carenza di neve in alta quota e alle temperature tropicali delle ultime settimane – spiega Bottega – ha creato una miscela esplosiva che sta mettendo a dura prova la nostra agricoltura. Fortunatamente la vite è una pianta resistente e resiliente, che entro certi limiti sa adattarsi ai climi caldi e alla mancanza d’acqua. I nostri viticoltori in vigna temperano gli effetti di queste ondate di calore, con irrigazione di soccorso solo dove è a rischio la sopravvivenza della pianta. Il problema della siccità è comunque presente da ormai trent’anni, ma oggi è molto più accentuato e precoce: ci vuole maggiore consapevolezza». Con oltre 16 milioni di bottiglie prodotte all'anno ed una quota di export superiore al 85%, Bottega è oggi una delle realtà più rappresentative del panorama vitivinicolo veneto ed italiano a livello internazionale. Sulla prossima vendemmia, però, i dubbi sono diversi: «Come sempre per la qualità dell’uva e di conseguenza del vino il mese di agosto è fondamentale. Dall’andamento climatico delle settimane centrali dell’estate dipende, in gran parte, il buon esito dell’annata viticola. Se ci sarà a breve un ritorno delle precipitazioni e le temperature saranno mitigate, si prevede un’annata eccezionale, altrimenti la vite subirà uno stress con relative difficoltà di maturazione che potrebbero comportare gravi perdite per il settore: nella nostra realtà i danni potrebbero corrispondere a centinaia di migliaia di euro, in tutto il comparto si tratta quindi di svariati milioni». Ma, al di là della prossima vendemmia, la preoccupazione maggiore è per il futuro: «Il mondo enologico dovrà affrontare il problema della siccità anche e soprattutto negli anni a venire, dal momento che la corretta disponibilità d’acqua è comunque imprescindibile per la vite. In prossimità dei vigneti si dovranno creare dei bacini di raccolta, protetti dall’evaporazione, da cui attingere in caso di necessità. Le piante si adatteranno comunque in modo naturale alle nuove sollecitazioni climatiche con modifiche alla qualità dei vini, che potrebbero essere anche positive. La geografia del vino potrebbe cambiare, aprendo alla viticoltura aree ad altimetria più elevata con nuovi orizzonti, ma rimaniamo dell’idea che il contenimento del clima entro i parametri definiti dai trattati sia l’obiettivo primario anche per il mondo del vino, permettendo lo sviluppo delle biodiversità, che mantengono in armonia la nostra agricoltura». Infine, Sandro Bottega chiosa con una considerazione: «Siamo davvero rammaricati che, con tutti gli sforzi in ambito di sostenibilità climatica, ci sia chi nel mondo pensi a fare la guerra con conseguenti danni al clima oltre che per l’umanità. Anche a causa di questo, tutti noi nel nostro piccolo dobbiamo fare ancora qualcosa in più per migliorare il nostro rapporto con l’ambiente e diventare maggiormente responsabili nei comportamenti quotidiani, dall’utilizzo delle risorse idriche all’utilizzo dell’energia, dal rispetto della differenziata alla qualità del cibo».

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