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Bottega (Assindustria): "Distillazione abusiva, pericolo per la salute e per la vera grappa"

“La qualità della grappa è un patrimonio di conoscenza racchiuso in ogni distilleria, che non può essere improvvisato in uno scantinato. È un mix di cultura e di dedizione"

La scoperta nei giorni scorsi di una distilleria abusiva a Col San Martino  e il relativo sequestro di 1.000 litri di grappa pone l’accento su una pratica illegale, tuttora esistente nel nostro paese anche se assolutamente ridotta rispetto al passato. A questo proposito Stefano Bottega, Vicepresidente del Gruppo Vinicolo e Distillati e Liquori di Assindustria Venetocentro Imprenditori Padova e Treviso, con delega a Distillati e Liquori, sottolinea la gravità di questo reato che ha un duplice effetto sulla collettività per l’evasione erariale e per la possibile nocività di pratiche distillatorie non regolamentate.

Nello specifico Bottega commenta: “La distillazione abusiva è un reale pericolo per la salute pubblica, in quanto operare al di fuori di ogni tipo di controllo da parte delle autorità doganali e sanitarie, espone al rischio concreto di pratiche volte non solo ad evadere il fisco, ma anche a massimizzare i profitti a scapito della salubrità del prodotto”. Aggiunge poi: “La qualità della grappa è un patrimonio di conoscenza racchiuso in ogni distilleria, che non può essere improvvisato in uno scantinato. È un mix di cultura e di dedizione, per il quale si è parlato di arte della distillazione, che richiama le eccellenze artigianali del nostro paese che è tale in quanto sottoposto a ben precisi protocolli di controllo".

E conclude: “Il mondo della distillazione è ligio alle norme. La collaborazione con l’Agenzia delle Dogane è una prassi consolidata. Nella prima emergenza della pandemia ha contribuito a snellire l’iter delle pratiche burocratiche nel pieno rispetto della normativa vigente. In quel periodo infatti, con spirito di servizio, buona parte dei distillatori ha avuto la capacità di riconvertire una parte dei propri impianti alla produzione di alcol per la disinfezione, in un momento in cui questo prodotto, diventato improvvisamente bene di prima necessità, mancava sul mercato”.

“La distillazione abusiva è quindi un reato da sanzionare, anche perché corre il rischio di ledere la reputazione di chi opera in queste settore che svolge una funzione importante anche dal punto di vista della sostenibilità. La distillazione è infatti un esempio di economia circolare che riutilizza i suoi componenti, riducendo gli scarti e l’inquinamento ambientale che produrrebbero se non venissero trasformati. Rimanendo in ambito grappa, si parte dall’uva da cui ha origine il vino. Le vinacce, ovvero la materia di risulta che ne deriva, vengono distillate e si trasformano in acquavite. Le stesse vinacce esauste opportunamente pressate e disidratate diventano combustibile, da utilizzare per alimentare gli stessi alambicchi della distilleria. Infine dai semi di vinaccioli contenuti negli acini dell’uva si produce un olio, l’olio di semi di vinaccioli, ricco di antiossidanti e di polifenoli, che viene impiegato sia in ambito culinario che cosmetico”. 

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